Firenze

Si apre la Visita pastorale del cardinale Betori a Scandicci. Il benvenuto del sindaco Fallani

 «La Visita Pastorale è l’incontro che il vescovo fa con le realtà ecclesiali (parrocchie, vicariati, istituzioni cattoliche, ecc.) sparse sul territorio della sua diocesi per rendersi conto della loro situazione, ascoltarne le istanze, dare le sue indicazioni. È un momento di grazia del Signore e di fraternità». Così don Aldo Menichetti, vicario di Scandicci, e Lorenzo Gheri, coordinatore del Consiglio pastorale vicariale, presentano la Visita che procederà, come di consueto, parrocchia per parrocchia,  dedicando a ogni comunità circa una settimana. In ogni parrocchia sono previste celebrazioni liturgiche, riunioni dei consigli pastorali e incontri con i ragazzi del catechismo, i malati e gli anziani. Molti anche gli incontri previsti a livello vicariale, in cui il cardinale incontrerà i giovani, l’associazionismo, i catechisti, gli operatori della liturgia, il Consiglio comunale, i rappresentanti del mondo del lavoro e le categorie economiche.

«Scandicci accoglie con gran piacere ed estrema attenzione la Visita Pastorale» scrive nella sua lettera di benvenuto il sindaco Sandro Fallani.Nella sua lettera, Fallani sottolinea soprattutto la particolarità del territorio, che conta 5 mila aziende attive: «A partire dal Ventesimo secolo la dottrina sociale della Chiesa ha contribuito e contribuisce al percorso verso il riconoscimento dei più importanti diritti dei lavoratori, ponendo con costanza il tema della dignità delle persone, sul lavoro come nel resto della vita. Essere rispettati nel proprio lavoro, e lavorare in sicurezza, prima di tutto per avere un luogo accogliente dove tornare, e del pane per il proprio bisogno e per la condivisione: nella complessità del mondo e delle nostre vite, questi valori semplici – semplici ma non sempre facili – sono elementi alla base di un patto condiviso dalla comunità. Siamo fieri che a Scandicci questo patto funzioni, e che funzioni anche grazie all’impegno comune della città. Questo patto è arricchito da tante associazioni di volontariato, e per quanto riguarda voi anche dalle chiese e dalle parrocchie, dai centri giovanili; è arricchito da realtà come la Caritas, che il pane lo condivide in famiglia anche con chi una famiglia qui non ce l’ha; è arricchito da migliaia di persone che fanno la propria parte, fino in fondo, attuando il principio affermato da Don Bosco per cui un bravo cristiano è un onesto cittadino».«Per questi motivi – conclude Fallani – Scandicci vi accoglie, parteciperà e ascolterà con estrema attenzione: perché non bisogna mai fermarsi nel creare condizioni di vita più dignitose, e perché da questo percorso la città uscirà ancora più arricchita». Il Vicariato di Scandicci coincide quasi totalmente col territorio del Comune di Scandicci, e conta circa 50 mila abitanti. La città è cresciuta con il boom edilizio degli anni ’60, e l’età media della popolazione resta relativamente giovane, anche se con un progressivo aumento degli ultrasessantenni e la diminuzione dei ventenni e  trentenni. I nuclei familiari sono circa 19.000 con una media di circa 2,5 componenti per famiglia: molti i nuclei composti da una sola persona. Scandicci soffre le situazioni che sono, in buona parte, comuni alle periferie delle grandi città, ma resta, tutto sommato, una cittadina discretamente vivibile. Notevole è poi la presenza di associazioni di volontariato sul territorio. Dal punto di vista economico, non mancano le attività produttive anche se gli anni recenti sono stati segnati da alcune crisi aziendali (dalla Matec all’Electrolux).Dal punto di vista delle parrocchie, il fatto che il Vicariato coincida quasi totalmente col territorio del Comune crea alcune omogeneità nell’azione pastorale, e dovrebbe facilitare la ricerca di unità.Le parrocchie che fanno parte del Vicariato sono 13: Santa Maria a Scandicci e Gesù Buon Pastore a Casellina le più grandi, seguite da  San Bartolomeo in Tuto, Torregalli, San Luca a Vingone. Nella piana di Settimo ci sono San Giuliano, San Colombano, Badia a Settimo. Sulle frazioni collinari, San Martino alla Pama, Sant’Andrea a Mosciano, Sant’Alessandro a Giogoli, San Zanobi a Casignano. Infine, la più decentrata, San Vincenzo a Torri.Secondo gli ultimi dati disponibili, la partecipazione alle messe domenicali oscilla tra il 10% e il 15% dell’intera popolazione. È andato a diminuire il numero dei matrimoni religiosi, mentre le coppie di fatto sono in crescente diffusione: anche ai corsi di preparazione al matrimonio, ormai, più della metà delle coppie partecipanti sono già conviventi.