Toscana
Sì a «CO2 Radicondoli», il primo stabilimento di captazione e recupero di anidride carbonica
Lo stabilimento sarà finalizzato al recupero e alla purificazione di anidride carbonica (CO2) proveniente dalla centrale geotermica Nuova Radicondoli di Enel Green Power, CO2 che ad oggi viene emessa liberamente in atmosfera.
Si concretizza così, e questo è il primo risultato, quanto stabilito dalla giunta regionale con la delibera 756 del 2014: che in Toscana la coltivazione di CO2 non avviene più tramite nuove perforazioni, ma i soggetti interessati, tramite accordi stipulati tra Regione ed Enel Green Power, possono ottenere gratuitamente la CO2 in uscita dagli impianti di abbattimento AMIS. Duplice il vantaggio: drastica riduzione dell’impatto sull’aria e recupero di anidride carbonica che viene riutilizzata in campo alimentare o medicale.
“Si tratta di un’importante operazione di economia circolare – commenta l’assessore Federica Fratoni – che consente di sfruttare in termini produttivi la CO2 che altrimenti verrebbe dispersa in aria. Allo stesso tempo diventa una buona pratica industriale che la Regione si augura possa essere riproposta per ciascuna delle centrali geotermoelettriche che si trovano sul territorio”.
Il fluido sarà prelevato grezzo in uscita dall’AMIS (abbattitore di mercurio e idrogeno solforato) e sarà trasportato mediante un collettore di nuova realizzazione allo stabilimento di produzione. Qui la CO2 presente nel fluido proveniente dall’AMIS verrà sottoposta ad un processo di purificazione e liquefazione per poi essere stoccata in serbatoi dedicati e destinati alla commercializzazione in campo alimentare, medicale e per la depurazione delle acque.
Il recupero della CO2 dalla centrale geotermoelettrica di Nuova Radicondoli di Enel Green Power costituisce una novità vantaggiosa rispetto all’approvvigionamento tradizionale che prevede la perforazione di appositi pozzi, in quanto garantisce minore impatto a livello locale in termini di emissioni di sostanze climalteranti quali appunto la CO2 in uscita dai camini che verrà invece assorbita per il 90% (40mila tonnellate). Il tutto in linea con gli obbiettivi di tutte le pianificazioni regionali sulla riduzione dei gas serra e sul miglioramento e risanamento della qualità dell’aria.
Un investimento di 10 milioni di euro per la nuova realizzazione. Saranno impiegate maestranze e imprese del territorio per l’esecuzione delle opere civili, per i trasporti e gli smaltimenti dei materiali con un impiego di circa 5 addetti per 20 mesi a cui si aggiungerà saltuariamente personale specializzato. Saranno 4 gli impiegati fissi quando lo stabilimento sarà in funzione.