Toscana

SHOA, TORNA IL «TRENO DELLA MEMORIA» PER GLI STUDENTI TOSCANI

Portare i ragazzi direttamente nei luoghi simbolo di una delle più grandi tragedie del ‘900. Là, dove centinaia di migliaia di persone hanno alloggiato, vissuto (anche per pochi giorni, per poche ore), agonizzato, atteso invano. Guardare gli oggetti scampati alla furia distruttrice, nel tentativo di eliminare ogni traccia delle crudeltà perpetrate con rabbia e cinismo disumane. Farli parlare, entrare in contatto ed ascoltare il racconto i testimoni superstiti. L’esperienza del Treno della Memoria è iniziata nel 2002 ed è andata consolidandosi nel tempo. A livello nazionale ed europeo ha fatto da apripista ad altre iniziative analoghe. Dal 2002 sono partiti 5 convogli. Dal 2006 il Treno è diventato biennale, per consentire agli studenti e ai docenti di documentarsi in modo approfondito su fatti e personaggi e poter quindi vivere l’esperienza nel modo migliore possibile.Il primo treno è partito da Firenze verso Auschwitz e Birkenau, in Polonia, nel gennaio 2002. A bordo c’erano 500 studenti accompagnati dai propri insegnanti insieme a giornalisti, rappresentanti delle comunità ebraiche e delle minoranze perseguitate dai nazisti ed anziani ex deportati, disposti ad affrontare un viaggio faticoso e disagevole pur di testimoniare la loro esperienza e farla rivivere ai ragazzi. Nel 2003 l’iniziativa è stata riproposta: il numero degli studenti è salito a 700, si sono aggiunti quelli delle Università di Firenze, Siena e Pisa. Nel 2004, con 800 partecipanti, il Treno ha percorso un itinerario diverso: non più Auschwitz, Birkenau e Cracovia, ma il campo di Majdanek, nei pressi di Lublino, e le rovine del ghetto di Varsavia. Nel 2005, in occasione del 60° anniversario della liberazione di Auschwitz, sono stati organizzati 2 convogli speciali, con più di 1200 ragazzi provenienti da tutte le scuole e università ; della Toscana. Il quinto Treno, nel 2007 (dopo un anno di pausa) è tornato nuovamente ad Auschwitz, Birkenau e Cracovia, con oltre 700 partecipanti.Ogni viaggio ha offerto l’occasione per commemorazioni, cerimonie e dibattiti organizzati all’interno dei campi, con protagonisti i ragazzi.Tra i testimoni che gli studenti toscani hanno avuto modo di ascoltare ci sono anche Shlomo Venezia, sopravvissuto dopo esser stato parte del Sonderdkommando di Auschwitz- Birkenau, e le sorelle Andria e Tatiana Bucci, note per essere state le uniche bambine italiane sopravvissute dopo esser state deportate ad Auschwitz ed essere state scelte dal dott. Mengele come cavie per i propri esperimenti.Nei due anni di stop, nel 2006 e nel 2008, più di 11 mila persone, tra ragazzi ed insegnanti hanno partecipato a due incontri al Mandela Forum dove hanno ascoltato la voce di testimoni sopravvissuti. Nel 2006 fu la volta di Tatiana Bucci, Vera Michelin Salamon e Ed ith Bruck, oltre allo storico Corrado Vivanti. Le reduci hanno raccontato a circa 5000 ragazzi la loro esperienza di deportazione e la prigionia nei campi di Auschwitz, Dachau e Bergen Belsen. L’anno scorso l’evento dal titolo ‘Sterminio e stermini. È successo, può succedere di nuovo’, ha consentito a oltre 6000 studenti di conoscere anche altre tragedie. Steven Spielberg ha inviato un videosaluto. Gli interventi hanno portato la firma dello scrittore David Grossman e del presidente della Shoah Foundation di Los Angeles Douglas Greenberg, dei registi Scola, Taviani, Lizzani e Faenza. Come testimoni di stermini del XX secolo hanno parlato ai ragazzi le sorelle Andra e Tatiana Bucci, la superstite del genocidio armeno Alice Tachdjian Polgrossi, quello della tragedia di Hiroshima Shozo Tanaka e dei massacri del Rwanda Esther Mujawayo. Spazio anche ad un testimone d’eccezione, Jona Oberski, colui che ha ispirato ‘Jona che visse nella balena’, il film del ’93 diretto da Roberto Faenza, tratto dal romanzo autobiografico del protagonista stesso. (cs-Federico Taverniti)