Vita Chiesa
Sfogliando i ricordi di Loppiano dove Chiara è più viva che mai
di Stefania Tanesini
Chiara e il suo ideale sono eredità dell’umanità intera», così si esprimeva un monaco buddista ai funerali di Chiara Lubich, un anno fa. Dischiudere e porgere quest’eredità, nell’attuale momento di crisi globale, ma anche di ricerca del nuovo, è quanto desiderano fare le di comunità dei Focolari sparse per il mondo.
Centinaia di eventi, manifestazioni e celebrazioni liturgiche attraverseranno i vari fusi orari e scandiranno le ore del 14 e 15 marzo, nel primo anniversario della sua scomparsa, negli oltre 180 Paesi in cui la famiglia di Chiara Lubich è presente: dall’Italia alle isole Fiji nel Pacifico.
Anche Loppiano – la prima delle 33 cittadelle dei Focolari – si sta preparando a ricordarla con una Messa presieduta dal Vescovo di Fiesole Luciano Giovannetti, che verrà trasmessa domenica 15 marzo dal Santuario Maria Theotokos, alle ore 11, in diretta su Raiuno.
Ma a Loppiano Chiara ci veniva anche per riposarsi, come s’intuisce da una serie di foto che la ritraggono intenta a svolgere le faccende domestiche, o impegnata in una partita di ping-pong nel giardino della casa che la ospita. Sì, perché Loppiano era soprattutto questo per lei: «casa», nel senso più completo del termine che indica piena condivisione di vita: in oltre 40 anni ha incontrato praticamente tutti i suoi cittadini, instaurando con ciascuno rapporti personali. Ma le sue relazioni non potevano certo limitarsi ai ristretti confini della cittadella, lei che aveva il mondo davanti agli occhi e nel cuore.
Ed è Chiara stessa a darci la risposta sul perché la chiesa è arrivata ben 40 anni dopo la nascita della cittadella: «Ci pareva che la chiesa in pietre sarebbe dovuta venire dopo aver dato questa testimonianza collettiva d’unità realizzata tra pietre vive».
Lo fa offrendo una cultura fondata sull’apertura al dialogo, per la promozione della crescita integrale della persona, anche attraverso il neonato Istituto Universitario Sophia, nel suo primo anno di vita, che punta a formare persone capaci di gestire la complessità dell’oggi e ricondurla alla comunione.
E l’ultima istantanea che ci capita sotto gli occhi è quella che «racconta» il popolo di Chiara. Nel 2008 sono circa 40.000 i visitatori arrivati anche solo per poche ore, di cui circa 8000 giovani e 7000 teen-agers. Tra i motivi della visita alla cittadella, dall’anno scorso ne spicca uno che accomuna persone di ogni tipo: il desiderio di conoscere Chiara, approfondirne il pensiero, scoprire le radici della sua vita. «Dopo il 14 marzo 2008 ho letto tanto di lei e mi ha affascinato la modernità della sua spiritualità che abbraccia persone di ogni razza, cultura e persino religione – riflette una ragazza, venuta a Loppiano per la prima volta – Non l’ho conosciuta, ma me la immagino a spasso per il mondo, completamente immersa nelle faccende umane, ma con l’anima ben radicata in Dio».