Italia
SETTIMANALI CATTOLICI, ASSEMBLEA FISC; ZUCCHELLI (PRESIDENTE): L’IMPEGNO SUI VALORI NON NEGOZIABILI
Tre anni di intenso lavoro… guardando al futuro. È questo il bilancio che don Giorgio Zucchelli, presidente della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), traccia a conclusione del suo triennio di presidenza. È, infatti, iniziata oggi pomeriggio a Roma – con l’intervento di mons. Giuseppe Betori, segretario generale Cei – la XV assemblea nazionale elettiva della Federazione che porterà all’elezione del nuovo Consiglio nazionale e, quindi, del nuovo presidente. Ho svolto il mio lavoro nella linea dei precedenti presidenti ha detto Zucchelli – cercando di favorire un clima di fraternità tra di noi e di intessere rapporti privilegiati con la Cei. E proprio in riferimento ai rapporti con la Cei, Zucchelli ha ringraziato il card. Ruini per la vicinanza che ci ha dimostrato negli anni scorsi e il nuovo presidente, mons. Angelo Bagnasco, che ha avuto la bontà di ricevere in udienza l’esecutivo proprio venerdì scorso a Genova: gli abbiamo illustrato la realtà delle 168 testate associate e l’attività della Fisc. Mons. Bagnasco ha riferito Zucchelli – dopo averci ringraziato per la visita e soprattutto per il servizio che svolgiamo, ci ha richiamato due priorità sulle quali lavorare: la vicinanza alle Chiese dell’Est, che sono in condizioni gravi, anzi gravissime, prima schiacciate da un regime totalitario e oggi invase dal consumismo occidentale e l’impegno a diffondere nell’opinione pubblica i valori dell’antropologia cristiana. Il presidente della Fisc ha anche ringraziato con particolare affetto mons. Betori per l’attenzione con cui segue i nostri giornali, per aver accettato di aprire la nostra assemblea elettiva e per le preziose parole che ci ha rivolto. Non verremo meno all’impegno che ci ha affidato con tanto calore.
I nostri giornali ha detto Zucchelli – hanno tutti i numeri e le caratteristiche per svolgere la grande missione di promuovere i valori non negoziabili. E la svolgono ogni settimana pubblicando innumerevoli servizi ispirati ai valori evangelici. Ma ne abbiamo avuto particolare prova in due momenti chiave del dibattito socio-politico di questi ultimi tempi: il referendum sulla Legge 40/2004 (12-13 giugno 2005) e il Family Day (12 maggio 2007). Per questi due eventi storici, ci siamo subito impegnati per dare al meglio il nostro contributo in collaborazione e in sinergia con il Sir e il quotidiano Avvenire. Ricordando le diverse iniziative – tra cui gli editoriali comuni, i servizi qualificati, proposti dal Sir a tutte le testate, e il fascicolo a colori, inserito in sinergia con Avvenire nei nostri giornali, alla vigilia del referendum Zucchelli ha commentato: È stato un momento esaltante del nostro impegno di evangelizzazione culturale. Il grande movimento di popolo e di opinione ha dato risultati diciamolo pure insperati e ci siamo resi conto, con soddisfazione, che i nostri giornali fanno opinione più di quanto noi stessi pensavamo e che lavorando in sinergia (Fisc, Sir e Avvenire) si può incidere significativamente sull’opinione pubblica del nostro Paese.
Intessere rapporti con le istituzioni pubbliche in vista di tutelare gli interessi dei settimanali associati alla Fisc in occasione dell’approvazione di leggi sull’editoria o delle annuali finanziarie. È questo uno degli impegni storici della Federazione, come ha ricordato ancora don Giorgio Zucchelli, nella sua relazione. Parlando dei rapporti con le istituzioni pubbliche ha citato anche i continui contatti con Poste Italiane a causa di un servizio insoddisfacente e penalizzante le nostre testate e il rischio continuo dell’aumento delle tariffe. In questi anni, ha detto il presidente Fisc, abbiamo intessuto un dialogo continuo con le Istituzioni nella preparazione di un nuovo disegno di legge di riforma dell’editoria. Numerosi gli interventi in merito. Ultimo in ordine di tempo il testo di critica, preparato dal Consiglio nazionale Fisc e pubblicato su tutti i settimanali, al decreto legge 159/07 collegato alla Finanziaria 2008. Questo decreto, ha spiegato Zucchelli, introduce una serie di provvedimenti negativi per le nostre testate. Se tali provvedimenti venissero introdotti – ha concluso – molti nostri giornali subirebbero un gravissimo danno, al punto di rischiare la chiusura. Il che significherebbe il venir meno del pluralismo informativo.