Italia
SETTIMANA SOCIALE: ZAMAGNI, IN ITALIA C’È UN DEFICIT DI «CAPITALE CIVILE»
Il nostro Paese soffre oggi di un deficit di capitale civile, e i cattolici devono convergere su questo obiettivo, che è preliminare alla politica intesa in maniera partitica o in termini di schieramento. Ad affermarlo è stato Stefano Zamagni, docente di Economia all’Università di Bologna, presentando oggi ai giornalisti la 44a Settimana sociale (Bologna,7-10 ottobre). Il modello attuale di democrazia competitiva, nato per selezionare l’élite e metterla al riparo da tentazioni totalitaristiche è ormai obsoleto, ha fatto notare il relatore, secondo il quale non si può ridurre la democrazia a calcolo di voti e di consenso, altrimenti si trasforma in mero proceduralismo. C’è, invece, un livello di azione politica che precede l’azione partitica o di schieramento, e per Zamagni è proprio la costruzione del capitale civile l’obiettivo verso cui i cattolici possono convergere, senza rieditare operazioni che appartengono ormai al passato, come l’unità dei cattolici in un unico partito. Il primo ingrediente del capitale civile da costruire è secondo l’economista la fiducia, senza la quale l’economia di mercato tende a produrre risultati perversi.
Anche questioni come il conflitto di identità, ha osservato Zamagni, non possono essere trattate con gli stessi strumenti con cui si affronta la questione del conflitto di interessi, ma partendo anzitutto dal dialogo. Altro errore da evitare, ha concluso Zamagni, è quello di concepire la democrazia solo in termini di voto. C’è anche il voto economico: ognuno di noi come consumatore esprime un voto, dà un segnale al mondo della finanza. La vera democrazia economica va declinata anche attraverso il principio della responsabilità sociale del consumatore, non solo delle imprese.
Così la Toscana ha preparato la Settimana sociale di Bologna