(Reggio Calabria) Se governi deboli, colonizzazione della società civile e blocco del pluralismo istituzionale furono le due coordinate della formula democratica del dopoguerra, oggi questa formula non è più adeguata. Lo ha detto oggi pomeriggio (15 ottobre) a Reggio Calabria Luca Antonini, docente di Diritto costituzionale all’Università di Padova, introducendo i lavori dedicati al tema completare la transizione istituzionale all’interno della 46ª Settimana Sociale dei cattolici italiani. Per il docente occorre disegnare un modello di democrazia basato su coordinate diverse: da un lato alla debolezza del governo è opportuno che succeda un reale potere di soddisfare le domande in campo (basti pensare all’esigenza di fronteggiare fenomeni globali come quello della crisi finanziaria), e dall’altro alla colonizzazione della società civile e al centralismo è utile che si sostituisca la sussidiarietà, sia orizzontale sia verticale. La sussidiarietà ha aggiunto Antonini diventa allora la formula per democratizzare una democrazia che dev’essere capace di decidere, una democrazia governante, non annacquando il potere dei governi, ma aumentando il peso specifico della società civile. Parlando ai delegati che partecipano ai lavori di gruppo Antonini ha chiesto una formula istituzionale che sia in grado di restituire alla politica il primato sulle diverse istituzioni parallele che si muovono fuori del sistema costituzionale formale e sui poteri forti del mondo economico globalizzato, e che nello stesso tempo restituisca alla società civile e al pluralismo istituzionale quell’autonomia che per lungo tempo è rimasta soffocata dentro uno statalismo solo ideologico. Oggi l’Italia si sta avvicinando a questa seconda formula: manca però una riforma costituzionale che razionalizzi la forma di governo. Il costituzionalista ha poi proposto una riflessione sul federalismo, che in Italia esiste dal 2001, anche se con una formulazione anomala; il federalismo fiscale, ora, secondo Antonini si pone come il più imponente processo di razionalizzazione del sistema italiano di finanza pubblica degli ultimi 30 anni, perseguendo un percorso che mantenendo molto alto il tasso di solidarietà, determina insieme una forte lotta agli sprechi che oggi esistono. (Sir)