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Sestino, la festa del patrono fra dolore e speranza.

La festa di San Pancrazio, patrono di Sestino, è stata celebrata il 12 maggio. E si è trattata una festa particolare che si può leggere con diverse sfaccettature. La presenza dell’arcivescovo Riccardo Fontana, per la prima volta nella comunità di San Pancrazio, ha sottolineato l’importanza di un appuntamento religioso quale quello riferito al patrono ed è stata l’occasione per un incontro con la «parrocchia primavera»: i piccoli che si preparano alla prima Comunione, i più grandicelli che si apprestano a ricevere la Cresima e quindi i molti giovani con qualche anno in più sulle spalle. Una «comunità di giovani» – quella che ha partecipato alle liturgie e che poi si è stretta con grande partecipazione attorno alla persona del vescovo ad ascoltare la sua paterna parola – scossa ancora dalle tragedie che recentemente hanno colpito famiglie di Sestino. E infatti, sia la sera della vigilia, sia all’interno delle Messe in onore del patrono, era vivo e presente il giovane Nicolas, scomparso in un incidente stradale. Tantissimi i giovani, venuti anche dalle Marche, studenti e sportivi. Giovani amici e colleghi di Nicolas ma anche di Mattia, di Micol e di Diego, che, dimessi dagli ospedali, hanno partecipato, stretti anch’essi alle loro famiglie e tutti insieme stretti alla famiglia di Nicolas. E anche l’arcivescovo si è chinato sul dolore delle famiglie, e poi ha guidato i colloqui come a continuare le riflessioni con i genitori che tenevano per mano i figli incamminati verso i sacramenti.Ci sono degli appuntamenti nella vita che germinano, che fanno scaturire sentimenti profondi, prolungati, impensati. E quando tutto ciò porta in chiesa tanti giovani, che la cultura e la vita moderne non li facilitano in ciò, la «festa» è ancora più grande, più comunitaria, più pronta a rimembrare valori e responsabilità.«San Pancrazio martire era un giovane come voi – ha ricordato Fontana – e ha saputo scegliere tra le prospettive di una gloria terrena e la testimonianza del suo essere cristiano. Siate forti, liberi e felici, perché appartenere a Cristo è una gioia e per le strade della Palestina i giovani accorrevano a Lui. Che continuino anche i giovani di Sestino a correre incontro a Cristo, anche se oggi ciò richiede una forza interiore particolarmente intensa».Non frequente è dato di leggere negli occhi di tanti ragazzi la commozione intensa che sale dal cuore: né è peregrina perché ,come ha ricordato il parroco don Pio Gabiccini, ha prodotto un continuo pellegrinaggio verso la tomba dell’amico.Né meno commossi, per altre ragioni, erano i ragazzi che si stanno preparando alla prima Comunione e alla Cresima. Nell’attesa, anche un ritiro con le famiglie a Presciano. E sempre un giovane come esempio davanti a loro, Pancrazio, cui è dedicata da quasi duemila anni la Pieve di Sestino.La visita dell’arcivescovo ha offerto anche l’opportunità di approfondire il progetto approntato da tempo per la messa in sicurezza dell’edificio plebale e per la valorizzazione del grande patrimonio archeologico e altomedievale che la «cattedrale» dell’antico Piviere Nullius tutt’ora conserva e che rappresenta il fulcro della storia religiosa e culturale dell’intera realtà sestinate. di Giancarlo Renzi