Parte in Italia la prima sperimentazione sulla difesa civile non armata e nonviolenta. Il progetto è promosso dall’Ufficio nazionale del servizio civile e realizzato dall’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Focsiv-Volontari nel Mondo e Caritas italiana. Sei i posti disponibili per un bando sperimentale di servizio civile in Albania. Per la prima volta spiega Giovanni Ramonda, presidente dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII -, un progetto di servizio civile vedrà i giovani coinvolti nella gestione di un conflitto con mezzi e modalità non armate e nonviolente. Il bando è destinato a giovani uomini e donne dai 18 ai 28 anni, e scadrà il 28 settembre, per far partire il progetto a novembre. Primo Di Blasio, responsabile servizio civile della Focsiv, sottolinea l’importanza di questa sperimentazione: Potrà essere un utile strumento per valorizzare ed aggiornare la relazione tra servizio civile ed impegno per la pace. Il progetto, della durata di un anno, avrà al centro il tema del superamento delle vendette di sangue in Albania, una pratica che deriva dal codice locale di leggi non scritte, il Kanun, che, tra i diversi aspetti, regola anche la tutela dell’onore, con la possibilità, per chi ha subito l’uccisione di un parente, di ricorrere alla vendetta sui maschi della famiglia allargata dell’omicida, fino alla terza generazione. Le attività dei volontari racconta Nicola Lapenta, dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII – si svilupperanno su tre filoni. Il primo riguarderà la costruzione di una rete di fiducia con le famiglie. Il secondo è l’approfondimento del fenomeno delle vendette di sangue’. Infine ci sarà il coinvolgimento e la sensibilizzazione della società civile e delle istituzioni, sia albanesi che italiane, con un ruolo di antenna’ da parte dei giovani. Dopo le selezioni, il progetto prevede un mese iniziale in Italia di formazione ed esperienza sul campo. Durante il servizio i giovani volontari saranno affiancati da un gruppo di esperti, per arrivare a realizzare un prodotto finale di sintesi sull’intera esperienza, da diffondere e pubblicizzare. Dal progetto – dice mons. Vittorio Nozza, direttore di Caritas Italiana ci aspettiamo di riuscire a definire un modello di intervento concreto sul campo, per avviare percorsi di riconciliazione. Per il servizio civile è un primo esperimento, ma siamo fiduciosi. Ai giovani andrà una diaria di 430,80 euro al mese, più altri 15 euro per ogni giorno passato all’estero. E’ prevista inoltre l’assicurazione e il rimborso dei viaggi di andata e ritorno. Info: odcpace@apg23.org e www.odcpace23.org