Toscana
SERVIZI EDUCATIVI ALL’INFANZIA, TOSCANA IN REGOLA CON OBIETTIVI UE
TOSCANA, EMILIA-ROMAGNA, UMBRIA: REGIONI DA PODIO. Tornando agli indicatori fissati a Lisbona, già da tempo in Toscana si era prossimi all’obiettivo comunitario (traguardo purtroppo lontano dalla realtà per la gran parte dei bambini che risiedono nel Centro-nord, nonché per tutti quelli residenti nel Mezzogiorno, scrive il rapporto 2010): adesso l’obiettivo può dirsi pressoché realizzato e la Toscana, con Emilia-Romagna e Umbria, si colloca tra le tre regioni con il più alto tasso di ricettività dei servizi educativi per la prima infanzia. A livello nazionale tale copertura (0-2 anni) si colloca attorno al 23% e se al centro-nord la quasi totalità delle regioni ha tassi di accoglienza superiori, in tutte quelle del Mezzogiorno i tassi sono ben al di sotto del 23%.
BAMBINI, EDUCATORI, AUSILIARI. Secondo i dati riferiti all’anno educativo 2009-2010, il totale dei bambini accolti in Toscana è pari a 28.495 con un numero di addetti impiegati che supera di poco le 6 mila unità (6.052) di cui il 71,1% come educatori e il restante 28,9% come ausiliari. Rispetto al precedente anno educativo il numero degli operatori totali è aumentato del 2,9%. Il numero medio dei bambini frequentati per educatore impiegato è stato pari a 6,2. Nelle varie province sono Massa-Carrara e Siena quelle con il minori numero di bambini per educatore (non raggiungono quota 6) mentre la provincia di Pistoia (7,9 bambini per ogni educatore) è quella con il rapporto più elevato.
768 NIDI. I nidi d’infanzia (anno 2009-2010) sono in tutta la Toscana 768 di cui 404 pubblici e 364 a titolarità privata (i primi pesano per il 52,6% sul totale). Lo sviluppo della rete nell’ultimo triennio è pari, addirittura, al 17,1% ed è la componente privatistica a determinare questo aumento (per i privati la crescita è stata del 28,6%). Il nido a tempo pieno è la tipologia più frequente e più richiesta dalle famiglie (680 strutture in tutta la regione: incide fino all’88,6%). Per i nidi tempo corto mattina (77) e per quelli tempo corto sera (11) le incidenze sono in calo.
266 SERVIZI INTEGRATIVI. I servizi integrativi al nido (centri gioco educativo, centri bambini educatori e altre tipologie) ammontano a 266 di cui 147 pubblici (55,3% del totale) e 119 privati (44,7%). Rispetto all’anno precedente (erano 272) sono in diminuzione a causa della riduzione di quelli a titolarità pubblica. 153 sono i centri gioco educativo; 46 i centri bambini e genitori; 67 le strutture con educatore familiare/domiciliare
A PROPOSITO DI COSTI. Il rapporto presentato alla Fortezza da Basso ha presentato anche due appendici, sempre curate dall’Istituto degli Innocenti: una indagine esplorativa sulle funzioni di direzione e di coordinamento pedagogico (in aumento gli esempi di Comuni che si associano per dotare i nidi di personale con funzioni di coordinamento e di direzione) nonché il quadro sui costi di gestione nel sistema toscano dei servizi educativi alla prima infanzia. A quest’ultimo proposito l’indagine conferma che i costi sono comunque sotto controllo. La componente costo del lavoro è l’ingrediente principale per il costo nella gestione dei servizi: nella maggior parte dei casi si colloca al di sopra dell’80% e solo nei servizi privati scende anche a meno del 70%. I due terzi del totale del costo del lavoro sono relativi al personale educativo: questo costo incide, mediamente, del 66,7%. Esistono differenze marcate fra i nidi pubblici e quelli privati anche sul rapporto numerico fra educatori e bambini (ogni educatore in strutture a gestione pubblica ha 5,6 bambini e in strutture private il rapporto sale a 6,4) nonché sul costo per ora/bambino di servizio erogato. (cs-Mauro Banchini)