Vita Chiesa

SERBIA: EDITTO DI NIS. PATRIARCA IRENEJ, IL DIALOGO TRA LE CHIESE «È UN IMPERATIVO»

(Sarajevo) La Chiesa ortodossa serba è da tempo impegnata nel movimento ecumenico e ritiene il dialogo tra le Chiese «un imperativo». Lo ha ripetuto più volte il Patriarca della Chiesa ortodossa serba, Irenej, intervenendo questa mattina a Sarajevo ad un panel dedicato al tema dell’ecumenismo nell’ambito dell’Incontro mondiale per la pace dal titolo «Vivere insieme è il futuro». Una sottolineatura che cade a pochi giorni dalla dichiarazione dello stesso Patriarca alla agenzia serba «Tanjug» in cui annunciava che papa Benedetto XVI non avrebbe partecipato alle celebrazioni dei 1700 anni dall’Editto di Milano che si terranno nel 2013 a Nis, città meridionale della Serbia che diede i natali a Costantino, l’imperatore che con l’Editto di tolleranza pose fine alle persecuzioni religiose. Il giubileo dell’Editto di Nis – ha detto il Patriarca – «è un’occasione per ripensare la posizione delle Chiese in Europa e un momento per riflettere sulle libertà religiose in diversi contesti». Sebbene dunque non è arrivato ancora il tempo per un viaggio del Papa in Serbia, il Patriarca ha assicurato che il dialogo ecumenico ed interreligioso rappresenteranno «temi importanti» nell’ambito delle celebrazioni del Giubileo.

Nis sarà la città che ospiterà le iniziative più importanti delle celebrazioni che «non vogliono essere una commemorazione del passato. Faremo tutto il possibile – ha detto Irinej – perché il giubileo dell’editto di Milano sia piuttosto un’anticipazione del futuro, giorni dell’incontro nell’amore e giorni del perdono». In questo senso, ha incalzato il patriarca, le celebrazioni del Giubileo si propongono come «un’occasione per approfondire il dialogo della verità e dell’amore», «perché il dialogo dell’amore non conduce da nessuna parte se si relativizza la verità». Sottolineando quindi l’impegno della Chiesa ortodossa serba nel movimento ecumenico, il Patriarca Irenej ha detto: «la Chiesa è per sua natura ecumenica, è per sua natura in relazione con gli altri. Se la Chiesa ortodossa non fosse in dialogo con le altre Chiese cristiane per affrontare le sfide del mondo, sarebbe una Chiesa chiusa in se stessa e se non aspira ad aprire se stessa alle altre chiese, fallirebbe la sua stessa missione». Il Patriarca afferma che «commette un crimine» chi fomenta «le difficoltà e le separazioni perché nega la volontà di Dio di essere una cosa sola». Poi riguardo alla natura dell’unità della Chiesa aggiunge: «non è orientata all’unificazione ma all’unità nelle differenze. Questo tipo di dialogo protegge la Chiesa sia dal relativismo aperto sia dal fanatismo chiuso». (Sir)