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Sedicenne uccisa in Calabria, mons. Marcianò (Rossano) visita la famiglia: «Gesto orribile»

Il presule, che questa mattina visiterà la famiglia della vittima per portare loro parole di conforto e solidarietà, «con il cuore attonito e colmo di un dolore di padre» parla di «una terribile tragedia dinanzi alla quale ogni parola sembra inutile commento. È un gesto – spiega – orribile, violento, che certamente esige una condanna precisa e che ancor più appare efferato perché nato da una relazione tra due persone, tra due ragazzi che sembravano legati da sentimenti di affetto e, dunque, di fiducia». Mons. Marcianò invita tutti a «prendere sul serio l’urgenza ed emergenza educativa, abbandonando una volta per tutte quell’individualismo e quel totalitarismo dei sentimenti e della libertà individuale che generano solo violenza e sopruso».

Da qui la richiesta «accorata» a «stringerci insieme, prima che sia troppo tardi, per ritrovare, riaffermare e difendere con coraggio i valori della vita e della dignità di ogni persona umana, sui quali si costruisce il vivere civile e si può rintracciare, in questi tempi di buio morale, un raggio di luce per il presente e il futuro nostro e dei nostri figli». L’arcivescovo calabrese invita alla preghiera per la vittima, la famiglia e per «colui che ha commesso il terribile omicidio, perché prendendo consapevolezza della gravità di quanto ha compiuto, non sia sopraffatto da irrimediabili sensi di colpa ma si incontri col Dio della verità e della misericordia, che a tutti offre una strada possibile di giustizia, perdono, conversione, cambiamento di vita».

Al «silenzio fiducioso di questa preghiera, da padre e pastore», mons. Marcianò affianca l’augurio «che si stronchino i toni accesi della rabbia e della vendetta e si trovino gesti di solidarietà, amore, perdono che non facciano sentire sole le tante vittime di questa grande tragedia e che portino alla luce la fede e la carità, parte migliore della nostra cultura e della nostra gente».

La famiglia di Fabiana Luzzi deve sentire «tutta la solidarietà della città di Corigliano e dell’intera Calabria». Lo ha detto al Sir l’arcivescovo di Rossano-Cariati, monsignor Santo Marcianò, al termine della visita alla famiglia della giovane sedicenne uccisa dal fidanzato compiuta questa mattina dal presule. «Quello che è avvenuto – spiega il vescovo – ci obbliga a riflettere sull’importanza di mettere al centro i valori educativi e la persona umana per un vero umanesimo». Nel portare la vicinanza della Chiesa cattolica di Rossano-Cariati (la famiglia appartiene alla comunità dei Testimoni di Geova), il presule ha sottolineato la loro «sobrietà»: una famiglia «capace di elaborare questo momento difficile e farsi aiutare nel distendere gli animi. Una famiglia che non deve rimanere sola in questo momento». Mons. Marcianò invita quindi a pregare per questa famiglia, perché «il dolore che oggi la ammutolisce sia lenito dall’amore di molti e dalla speranza che solo Cristo Risorto può misteriosamente riaccendere». «Preghiamo – ha detto – per questa ragazza, perché la sua innocenza e la sua esistenza spalancata sul futuro siano accolti dall’eternità dell’Amore di un Padre che non offre sorprese o tradimenti ma che abbraccia e restituisce bellezza ad ogni ferita violenta e ad ogni offesa della dignità, restituisce vita alla stessa morte».