Vita Chiesa
Sede Vacante: p. Lombardi, non è da aspettarsi lunedì la data del Conclave
La convocazione delle Congregazioni generali dei cardinali per il 4 marzo, «già anticipata ai 144 cardinali presenti ieri nella Sala Clementina», è diventata ufficiale oggi tramite la lettera inviata dal cardinale decano, Angelo Sodano, e stamattina «c’è stata già una riunione del decano con i suoi collaboratori, per la preparazione delle prime riunioni», prendendo in mano la Costituzione apostolica «Universi Dominici Gregis», che insieme al Motu Proprio di Benedetto XVI (leggi testo) rappresenta la legislazione vigente da qui all’elezione del nuovo Romano Pontefice.
Il 4 marzo, dunque, ci sarà Congregazione generale di tutti i cardinali sia la mattina, sia il pomeriggio, ma «né la mattina, né al pomeriggio» è prevedibile che verrà decisa la data d’inizio del Conclave, al quale parteciperanno solo i 115 cardinali elettori. Questo perché, ha spiegato padre Lombardi, «i cardinali devono affiatarsi, devono sentire il sentire comune e non affrettare una decisione che poi sarebbe vincolante e potrebbe comprimere troppo il tempo delle Congregazioni generali».
Come stabilisce la «Universi Dominici Gregis» al n. 13, ai cardinali spetta stabilire giorno e ora d’inizio delle operazioni di voto «in una delle Congregazioni immediatamente successive alla prima», ha ricordato padre Lombardi, che interpellato dai giornalisti riguardo al numero dei cardinali attualmente presenti a Roma ha risposto di non essere in grado di stabilirlo con certezza perché «stanno continuando ad arrivare».
Riguardo ai poteri del Collegio dei cardinali durante la vacanza della Sede apostolica, la Costituzione stabilisce al n. 2 che ad esso «è affidato il governo della Chiesa solamente per il disbrigo degli affari ordinari e di quelli indilazionabili, e per la preparazione di quanto è necessario per l’elezione del nuovo Pontefice».
Molto chiara nella «Universi Dominici Gregis» è anche la distinzione tra il ruolo del cardinale decano, che ha il compito di presiedere e coordinare l’andamento delle Congregazioni generali, e quello del cardinale camerlengo, i cui compiti sono più di carattere logistico-organizzativo, e rivolti a tutelare e garantire la riservatezza della Camera apostolica. La gestione degli atti del Conclave, come tale, è compito del cardinale decano.