Prato

Se non ci fosse l’Emporio…

Per funzionare il progetto Emporio, composto da una zona supermercato, un grande magazzino e da una complessa ed efficiente organizzazione di gestione, approvvigionamento e distribuzione, ha un costo che supera i 200mila euro annui. Questi oneri sono coperti per il 66% dagli enti promotori del servizio: Diocesi (attraverso la Caritas, suo braccio operativo), Comune, Provincia e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato. Nel 2016 questi soggetti hanno aumentato il proprio contributo economico a favore dell’Emporio. La Fondazione è passata da 40mila a 70mila euro, il Comune da 20mila a 50mila mentre la Caritas ha confermato la propria adesione per 20mila euro. La quota della Provincia, non avendo più disponibilità economica, è stata assicurata dal Comune ma l’ente contribuisce comunque in maniera importante concedendo in comodato gli spazi di via del Seminario. Mentre il 34% dei costi sono sostenuti grazie a donazioni di privati.

A chi vengono distribuiti i prodotti. Come detto sono state 1895 le famiglie assistite nel 2016. Il numero è andato ad aumentare negli anni di apertura dell’Emporio in modo costante e graduale. Nel 2008, anno di inizio del progetto, erano poco più di 400. Torniamo allo scorso anno. Gli italiani costituiscono il 50% del totale, calano leggermente rispetto al 2015, quando erano il 51,2%. Albania, Marocco, Nigeria e Romania sono le nazioni più rappresentante tra gli utenti del supermercato solidale. Ci sono anche pakistani, bengalesi, peruviani e ucraini, ma in misura minore. Quasi assenti le richieste di aiuto da parte della comunità cinese di Prato.Oltre alle famiglie, il servizio si rivolge alle mamme per l’assistenza dei neonati fino ai 18 mesi di vita. L’utenza viene segnalata dal Centro di Aiuto alla Vita e a questa è dedicato un apposito settore all’interno del negozio, dove si trovano prodotti per la prima infanzia come pannolini, omogeneizzati, pappe e minestrine. Nel 2016 sono state attivate 256 «tessere neonato», grazie alle quali sono stati distribuiti prodotti per un contro valore di 76mila euro. La provenienza delle mamme vede al primo posto la Nigeria (29%), poi il Marocco (24%) e a seguire altre nazionalità. Le italiane sono state il 9% del totale. Cosa e quanto è stato distribuito. Nel 2016 sono stati erogati complessivamente 1.257.285 prodotti, corrispondenti a 719.716 punti Emporio, per un valore commerciale stimato di 2 milioni e 271mila euro. Tra gli scaffali del supermercato solidale si possono trovare carne e pesce, frutta e verdura, pasta, riso, scatolame ma anche pane prodotti per l’igiene personale e per la casa. L’approvvigionamento è arrivato per il 58% da aziende, per il 18% dalla Coop e per il 12% dall’Agea (agenzia europea di aiuti alimentari). Hanno contribuito anche i privati (5%) e le raccolte (3%).

La redistribuzione sul territorio. Nella missione dell’Emporio non c’è solo il sostentamento delle famiglie in difficoltà, ma anche la lotta allo spreco. Da questa deriva la volontà di rimettere in circolo tutti quei prodotti arrivati in via del Seminario, ma che per vari motivi (uno su tutti le scadenze ravvicinate) non posso essere immessi sugli scaffali del supermercato solidale. Così 331mila prodotti per un valore stimato di 580mila euro sono stati consegnati a enti, associazioni e movimenti caritativi e solidali del territorio pratese e non solo. Come ad esempio l’Associazione Giorgio La Pira, il Banco Alimentare, Casa Betania, l’Oratorio di Sant’Anna, la comunità Eli-Anawim di Viaccia, ma anche le Caritas di Firenze, Pistoia e naturalmente Prato. Da sottolineare la collaborazione tra gli Empori a livello nazionale come quelli di Pisa, Modena e Parma.

Emporio come luogo di formazione. Tra i suoi obiettivi il progetto ha sempre avuto quello di formare i propri utenti all’uso consapevole della propria tessera a punti. Per accedere al servizio infatti occorre aver frequentato un corso obbligatorio nel quale vengono spiegate le «regole» dell’Emporio. Parallelamente, la Caritas propone tutta una serie di iniziative, come i corsi sugli «stili di vita», pensati per imparare a gestire il proprio bilancio familiare, l’igiene della casa e la corretta alimentazione del bambino. L’Emporio è inoltre un ambiente utile agli studenti delle scuole superiori per svolgere l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro. Qui prestano servizio anche i ragazzi autistici dell’Opera Santa Rita, mentre i detenuti hanno la possibilità di dare una mano scontando in via del Seminario la pena alternativa al carcere. Infine ricordiamo che grazie alle Acli, presso l’Emporio è stato aperto uno sportello di patronato rivolto alle famiglie.