Lettere in redazione

Se l’onorevole si riduce lo stipendio

Sulla legge finanziaria ho sentito tante critiche. Eppure per la prima volta il mondo della politica ha dato prova di responsabilità. Se da una parte il governo Berlusconi chiede sacrifici ai cittadini per rientrare nei parametri europei, dall’altra riduce del 10% lo stipendio di tutti i politici. Mi sembra una novità di non poco conto.Lettera firmataSiena

Le cose non stanno come ci vogliono far credere. L’articolo 13 della Finanziaria, titolato «Riduzione dei costi della politica», prevede un taglio del 10% alle indennità di parlamentari e consiglieri regionali, per tre anni e con un risparmio stimato in 15,6 milioni annui per i parlamentari e le figure assimilate e di 7,8 milioni per i consiglieri regionali (nessun taglio tocca invece i ministri e lo stesso presidente del Consiglio). In totale 23,4 milioni. Peccato che la stessa Finanziaria preveda l’aumento dei rimborsi ai partiti (così si chiama dopo l’abolizione del finanziamento pubblico) per circa 40 milioni di euro all’anno a decorrere già dal 2005 (da 160.819.045 euro a 200 milioni di euro). E il meccanismo scelto (1 euro per ogni elettore iscritto nelle liste elettorali per quattro fondi distinti: Camera, Senato, Parlamento Europeo e Consigli regionali) è tale che i partiti ottengono il rimborso non solo per conto di chi li vota, ma anche di chi decide di astenersi.