Cosa preoccupa don Francesco Cecconi? Mi sono domandato quando l’ho incontrato nel pomeriggio del 19 giugno, di fronte alla scuola materna «Giulio Senni» di Badia Prataglia. Stavo aspettando il rientro con lo scuolabus della piccola Giulia, mia figlia, in uscita con i suoi compagni di classe per la sua prima volta a mangiare fuori con i suoi amici. Un pranzo di fine anno offerto dalle maestre. E pensavo. Eppure, la festa di San Romualdo si è svolta in un tripudio di colori, canti, devozione. All’Eremo di Camaldoli don Francesco ha incontrato anche le autorità civili, si è complimentato con il sindaco di Poppi Graziano Agostini per la sua rielezione, ha confermato il rapporto di filiale devozione che collega la parrocchia di Santa Maria Assunta con i Camaldolesi che vi sono subentrati ai Benedettini nel lontano 1300. Allora, rischiando di risultare indiscreto , gli ho chiesto cosa bolle in pentola. La risposta: «Sono costretto, a malincuore, a lasciare la scuola materna al Comune. Quest’anno ho avuto 30mila euro di uscite, pagate di tasca mia. Di cui 11mila euro soltanto di arretrati Ici». Allora mi è venuto di pensare: ma cosa ci guadagnerà l’ente pubblico a rilevare una scuola che a lui costerebbe di gestione assai di più? Ed inoltre: perchè non si è parlato dei problemi concreti della gente come questo nella recente campagna elettorale?Luca Tognaccini