Venne demolito nel 1561 per volontà di Cosimo I de’ Medici il vecchio Duomo di Arezzo, costruito nella prima metà del XI secolo dall’architetto Maginardo nell’area del Pionta sulla tomba di San Donato. Dopo oltre quattro secoli torna a splendere grazie alla mostra «Il Duomo della Madonna» inaugurata sabato 27 marzo. Infatti tutte le opere esposte provengono proprio dai luoghi in cui sorgeva l’antica Cattedrale. L’evento, organizzato dalla Soprintendenza e dall’associazione culturale «Madonna del Duomo», è ospitato nei locali dell’omonima ex-chiesa, in via Oberdan nel cuore di Arezzo. Protagonista dell’esposizione è l’affresco della «Madonna della Rosa» dipinto intorno al 1440 ed «erroneamente attribuito a Spinello Aretino», spiega lo storico dell’arte Paola Refice. «Non siamo ancora arrivati all’attribuzione di questa opera sottolinea l’esperta . Si pensa ad una scuola di pittori fiorentini specializzati nella realizzazione di immagini sacre per edicole votive». Oltre all’affresco salvatosi dalla distruzione del vecchio Duomo, tra le altre opere più importanti in mostra ci sono cinque affreschi di Parri Spinelli, che rappresentano quanto resta di un tabernacolo realizzato dal pittore intorno al 1440 e la statua di San Sigismondo, opera del maestro di San Michele, anonimo scultore aretino della seconda metà del XIV secolo. La mostra, che resterà aperta fino al 6 giugno, costituisce una sorta di anteprima delle celebrazioni previste per il 2011, in occasione del cinquecentesimo anniversario vasariano e rappresenta una straordinaria opportunità per ripercorrere una delle tappe più significative della storia della città. È possibile visitare il celebre affresco e le altre opere d’arte dalle 16 alle 19 nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì; sabato e nei giorni festivi dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 19. L’ingresso è gratuito.Riccardo Ciccarelli