Cultura & Società
Se la geografia è… una cosa di famiglia
Che la geografia sia in fondo per davvero un «affare di famiglia» ovvero qualcosa di profondamente legato alla nostra vita e agli spazi in cui ci muoviamo ed esistiamo lo si è visto non solo nel lavoro dei bambini di Camporgiano o negli altri partecipanti ai diversi concorsi promossi nell’ambito della Festa della Geografia, quanto nell’intera «tre giorni» organizzata da Regione Toscana e Istituto Geografico Militare, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, che dal 2 al 4 aprile ha convogliato al Teatro Saschall di Firenze oltre 4000 visitatori, tra cui quasi 3000 studenti, alcuni giunti perfino da Perugia e da Venezia, altri addirittura dalla Francia grazie al gemellaggio con una scuola pisana. Un vortice di pannelli colorati e zaini, risate e chiacchiere tipiche dell’allegria per un giorno di scuola «saltato» che presto si è però rivelato un modo diverso di imparare qualcosa di importante, attraverso il «viaggio» tra montagne e fiumi, città e colline proposto dai ragazzi delle scuole toscane così sbirciando, nei vari stand, le potenzialità quasi fantascientifiche offerte dalle moderne tecnologie in campo topografico, ma anche incontrando diverse proposte per vivere direttamente il territorio e la natura grazie alla presenza dei parchi regionali, del Club Alpino Italiano e, non ultimi, degli scout dell’Agesci.
L’intero evento, dunque, è stato tutt’altro che un noioso convegno per addetti ai lavori, anche se non sono mancati incontri, seminari e testimonianze. Ma quanto la geografia sia materia di grandi potenzialità interdisciplinari lo si è potuto capire proprio dagli elaborati esposti.
Guardando i disegni degli studenti in particolare quelli delle elementari, che hanno dimostrato davvero grande interesse e capacità anche rispetto ai più grandi è stato possibile venire a conoscenza dei problemi territoriali di Aulla, o di come funzionavano i mulini dell’Alto Mugello, di detti e filastrocche dei mugnai di un tempo ma ancora oggi sulla bocca della gente del posto. Camminare tra i pannelli degli elaborati è stato un po’ come attraversare la Toscana, capire il perché di certi proverbi e modi di dire, conoscere le vicende di un borgo o di un vicolo e i cambiamenti che il tempo ha portato. Un viaggio, dunque, attraverso la storia, l’arte e perfino l’educazione civica della Toscana, e tutto grazie ai colori, alle rappresentazioni grafiche e alle emozioni trasmesse dai lavori esposti. Un percorso che dovrebbe però ricondurre nelle scuole per un migliore approccio nei confronti di questa materia anche al di là di occasioni straordinarie come i concorsi proposti dalla GeoFesta.
«Nel terzo millennio conferma il presidente della commissione esaminatrice Maurizio Pampaloni, già generale all’Igm e ora portavoce dell’Associazione internazionale di cartografia si parla tanto di attrezzature altamente tecnologiche, Gps e navigazione satellitare, ma da tutte queste cose il mondo della scuola è tagliato fuori. Geografia e materie connesse dovrebbero essere considerate fondamentali nei piani di studio; invece il loro insegnamento si riduce a capitali, fiumi, confini, e questo non può bastare. In molti degli elaborati in concorso si è vista la profondità del lavoro tra insegnante e alunni teso all’apprendimento delle conoscenze geografiche, ma in altri, anche se di buon livello, si notava la superficialità del consueto insegnamento della materia». Materia che, ha concluso il generale, non è «prerogativa degli scout o di chi vi si avvicina con scopi ludici, ma è fondamentale per capire il rispetto che tutti gli uomini dovrebbero portare al territorio e all’ambiente».
Per la sezione regionale, sempre per le scuole elementari, ha vinto la classe «5ª moduli» della scuola «R. Micheloni» di Aulla, con un elaborato dal titolo «Tanti mondi – la strada di un viaggio: il nostro». Al secondo posto, invece, gli studenti della 5ª della scuola «Lombardo Radice» di Camporgiano, con la monografia sulle «maestaine» citata nell’altra pagina, a cui si riferisce anche la foto grande. Terza classificata, la 3ª D della scuola «Galilei» di Pistoia, con una rappresentazione cartografica che ha messo ha confronto le mappe catastali del catasto leopoldino del 1820 con quelle del 1990.
Per le scuole medie, invece, primi classificati sono stati gli alunni della 1ª B della scuola «Dino Campana» di Marradi, con «Gli antichi mulini ad acqua dell’altro Mugello», un originale progetto corredato di informazioni storiche e tecnologiche. Al secondo posto, la 1ª A della scuola «F. di Bartolo» di Buti con «S…cartiamo Buti. Una proposta per leggere il territorio del nostro paese. Un viaggio artistico culturale nella provincia pisana». Terza classificata la 3ª A e 3ª C della scuola «Leonardo da Vinci» di Rufina con «Il nostro territorio e noi. La geologia minuto per minuto del Mugello».
Più complessi erano gli elaborati che hanno partecipato al secondo concorso, «Carte che fanno scuola», riservato agli studenti delle scuole superiori: si trattava infatti di realizzare un elaborato originale a partire dalla cartografia tecnica della Toscana. Primi classificati gli studenti della 5ª C del liceo scientifico «Michelangelo» di Forte dei Marmi, con un cd rom sul Parco delle Alpi Apuane, dal titolo «Le Vette della Versilia». Al secondo posto la 3ª A geometri e la 3ª A tecnici dell’istituto superiore di istruzione tecnica «Gramsci – Keynes» di Prato con uno studio di ecologia urbana sul territorio locale. Terzi sono arrivati gli alunni della 2ª D del liceo scientifico «Enriques» di Livorno, con «Archeologia industriale», una presentazione su cd rom che analizza l’entroterra livornese, sotto gli aspetti socio-economici.