Lettere in redazione

Se Halloween sbarca in parrocchia

Caro Direttore,sono una mamma di una piccola bambina e un’altra arriverà presto. Vi scrivo per avere dei chiarimenti riguardo alla festa di Halloween che, con mio rammarico, quest’anno verrà organizzata anche nella mia parrocchia. Chiedo di avere dei chiarimenti perché non capisco come, alla vigilia dei Santi, si possa pensare ad una festa così pagana e che sa veramente di satanico. Nelle parrocchie si dovrebbe insegnare ai bambini a pregare, adorare il Signore, e invocare i santi. Sono veramente scandalizzata, non viene più insegnato che c’è un Inferno un Purgatorio e un Paradiso.

Povero Gesù! S. Maddalena de’ Pazzi aveva ragione quando suonando le campane del suo convento diceva alle suore che lo sposo non era amato.

Sacerdoti, consacrati e laici dobbiamo essere testimoni dell’amore di Dio, boicottate queste feste e i negozi che vendono scheletri, teschi e simboli satanici. W la festa dei Santi! e dei nostri cari defunti che dal cielo ci guardano e pregano per noi.

Tiziana FerriFirenze Molto volentieri, gentile signora Tiziana, torniamo su un argomento – l’imminente festa di Halloween – che abbiamo più volte affrontato, anche perché ogni anno se ne torna a discutere, soprattutto se la festa sbarca in parrocchia.La festa di Halloween, nella sua forma originaria, non ha niente di disdicevole per la fede, perché è la rielaborazione cristiana di feste ancestrali celtiche (da cui il nome stesso che significa «la vigilia di Ognissanti»).È vero che, arrivata in America, attraverso i cattolicissimi immigrati irlandesi, deve poi la sua grande fortuna ad una «rilettura» neopagana e neogotica, alla quale non sarebbero estranei anche ambienti massonici. Ma spiegarne l’improvviso successo anche in Italia solo come un fenomeno consumistico o di colonizzazione culturale (e certamente è anche questo) è francamente riduttivo. Se tanta fortuna ha incontrato anche tra i nostri ragazzi, è anche perché fa leva su alcuni elementi – come l’irrazionale, il magico, il rapporto con i morti – che la nostra cultura razionalistica, o meglio scientista, vorrebbe eliminare del tutto, ma che invece sono parte essenziale dell’immaginario umano e specialmente di quello infantile e giovanile.

Questo spiega fra l’altro il successo tra i ragazzi dei racconti di Harry Potter.

E se è giusto esprimere riserve sull’esaltazione di aspetti macabri e magici legati ad Halloween questa festa però può essere occasione per impegnarci – ecco il compito della parrocchia, ma anche dei genitori e degli educatori – a presentare anche ai più piccoli in maniera convincente, con la catechesi e la testimonianza, la bellezza e il significato delle celebrazioni del 1° e 2 novembre, sempre nell’ottica della Comunione dei Santi, cioè di quel legame profondo che – come ci ricorda il «Catechismo della Chiesa cattolica», § 194-195 – unisce a noi, che siamo pellegrini sulla terra, coloro che passati da questa vita stanno purificandosi, aiutati anche dalle nostre preghiere, e coloro che già godono della gloria di Dio e intercedono per noi.