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Se Bossi si rimette in canottiera e imbraccia il cannone

di Claudio TurriniQuell’Umberto Bossi è proprio un bel ministrino. Pensate, in due anni che è al dicastero delle riforme t’ha rivoltato l’Italia come un calzino. Zitto, zitto, senza mai comparire in prima persona, perché è tanto modesto, si è impegnato allo spasimo. I fari accesi di giorno in autostrada? I meriti se li è presi Lunardi, ma l’idea è stata sua. E così per tutte le grandi riforme, dalla Cirami al Lodo Schifani. Una volta sola ha dovuto far violenza alla sua innata timidezza firmando col suo nome un autentico gioiello legislativo. Ma anche questa volta, per modestia, ha voluto almeno che comparisse assieme al nome di qualcun altro. E infatti abbiamo la Bossi-Fini. Ma la politica, si sa, è fatta da gente invidiosa. E pur di screditarlo agli occhi del popolo padano quei furbacchioni ex-democristiani stanno sabotando il suo capolavoro. Per ora infatti con gli immigrati hanno applicato la legge solo a metà. Quella di Fini e non la sua, guardacaso.

E così, lasciato nell’armadio il doppiopetto, s’è rimesso in canottiera. Come ai bei tempi, ai raduni di Pontida o alle fonti del dio Po. A quei furbacchioni di immigrati che si stipano in vecchie barcarole per mimetizzarsi meglio e a migliaia invadono l’Italia, facciamo vedere chi siamo e quanto valgono le nostre radici cristiane: «Al secondo o al terzo ammonimento, pum…, parte il cannone. Senza tanti giri di parole. Il cannone abbatte chiunque. Altrimenti non la finiamo più». E per far capire che la «Lega non scherza» ha messo sotto tiro anche il povero Cavaliere, che di gatte da pelare ne aveva fin troppe.

Lui, Silvio, ha cercato inutilmente di tranquillizzarlo. Gli ha spiegato che è tutta colpa dei tg, che «aprono su Lampedusa». Gli ha ripetuto che «la nostra è probabilmente la situazione migliore in Europa». E gli ha anche spiegato il suo piano. Intanto dal 2004, non arriveranno più extracomunitari da una decina di Paesi, come Ungheria, Polonia, Malta o Cipro. E poi dal 2007 neanche dalla Romania e dalla Bulgaria. Per la Turchia e Israele il semestre che inizia sarà decisivo. Dopo aver portato la Russia nella Nato, il suo sogno è portare in Europa tutta l’Africa e l’Asia, così col piffero che arriveranno extracomunitari.

Ma il Bossi questa volta non si lascerà fregare. E insiste perché venga nominato un commissario per attuare la sua legge. Il candidato c’è già, Giancarlo Gentilini, quello che gli avversari politici li appenderebbe a un chiodo. Come sindaco di Treviso ha studiato il modello svizzero e l’ha messo in pratica. Avete mai sentito parlare dell’arrivo di una nave o di un gommone di profughi a Treviso? Mai, perché Gentilini il suo mestiere lo conosce. Il suo programma lo ha già spiegato: «Blindiamo con l’esercito i confini nazionali, incendiamo i Comuni per stanare i clandestini e affondiamo le navi che li hanno fatti arrivare in Italia».

E se Tremonti lo pugnalasse alle spalle tagliandogli i fondi per le palle dei cannoni ha già una carta di riserva, già sperimentata a Treviso: basta riempire le spiagge di Lampedusa di panchine verdi con la scritta: «vietate agli immigrati».