Lettere in redazione
Scuole paritarie: un risparmio per lo Stato
A conti fatti, dunque, l’esistenza delle scuole paritarie garantisce allo stato un risparmio annuo di oltre 6 miliardi di euro, che è quanto spenderebbe se tutti gli alunni che le frequentano passassero alla scuola statale. Da ricordare che in tutta Europa le cosidette scuole private, a garanzia della libertà di educazione, sono finanziate dallo stato.
In Italia le scuole paritarie sono circa 13mila, in gran parte (quasi l’86%) gestite da enti non-profit. Di queste, circa 9.500 sono scuole dell’infanzia, 1.500 le primarie, poco meno di 700 le secondarie di primo grado e poco più di 1.400 le secondarie di secondo grado; gli alunni che le frequentano rappresentano più o meno il 12% della popolazione scolastica totale, che ammonta a circa 8 milioni e 800 mila studenti. È sbagliato contrapporre scuola paritaria e scuola statale (non «pubblica», perché entrambe lo sono!).
È vero che i tagli del governo hanno riguardato soprattutto quella statale (8 miliardi in quattro anni). Ma è anche vero che sull’altro fronte c’era ben poco da «tagliare», visto che i contributi versati dallo Stato sono «spiccioli». Lo Stato spende per le scuole statali circa 43 miliardi di euro l’anno. In proporzione agli iscritti spetterebbero alle paritarie 6 miliardi di euro, cioè oltre dieci volte quello che attualmente viene erogato, in base alla legge 62 del 2000. Sul bilancio totale dell’istruzione, la scuola paritaria rappresenta appena l’1%. Quindi è vero proprio il contrario: è «grazie» alla presenza delle scuole paritarie che allo Stato rimangono a disposizione più risorse per quelle gestite direttamente.