Italia
Scuole cattoliche: card. Bassetti, «in Italia manca una vera parità»
«Nonostante l’impegno profuso dalle realtà ecclesiali nel promuoverle e sostenerle, la vita delle scuole cattoliche non è facile, perché manca in Italia quella vera parità che altri Paesi riescono a garantire tra scuole statali e non statali. Ciò può spiegare, insieme ad altri fattori, il calo progressivo nel numero di scuole cattoliche registrato negli ultimi anni in Italia, e ancor più il calo nel numero degli alunni di queste scuole». Lo ha detto il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, intervenendo oggi pomeriggio, a Roma, al seminario «Autonomia, parità e libertà di scelta educativa in Italia e in Europa», organizzato dall’Unione superiori maggiori d’Italia (Usmi) e dalla Conferenza italiana dei superiori maggiori (Cism). «Negli ultimi dieci anni, sono scomparse circa 1.000 scuole cattoliche (su un totale di quasi 9.000) e si sono persi più di 160.000 alunni», ha ricordato il porporato, citando i dati del Centro studi per la scuola cattolica della Cei. Dati che «non devono indurci a considerazioni pessimistiche». «Accanto alle tante scuole che si chiudono ce ne sono di nuove che si aprono e che rivelano la domanda di educazione cristiana che le famiglie desiderano per i propri figli: una domanda che potrebbe essere molto maggiore se solo le condizioni economiche fossero diverse». Il riferimento non è solo alla «crisi economica che affligge ancora l’Italia e che induce molte famiglie a rinunciare alle spese giudicate non indispensabili», ma ai «riflessi dell’inverno demografico e della crisi in cui si dibattono le stesse scuole cattoliche a fronte di spese crescenti per il personale e per le strutture».
«La finalità di una scuola cattolica non è solo quella di assicurare un generico servizio scolastico, ma quella di offrire un valore aggiunto al percorso educativo dei suoi allievi mediante l’ispirazione evangelica che deve permeare tutte le attività scolastiche», ha detto ancora il card. Gualtiero Bassetti. «Un’ispirazione che non contraddice la laicità della scuola italiana – ha aggiunto il porporato -: quest’ultima, infatti, non si identifica con un indifferentismo religioso, bensì si esprime anche con un’apertura alla dimensione religiosa, riconoscendo come il cristianesimo abbia contribuito a dare forma ai valori e alla cultura del nostro Paese e dell’Europa». Nelle parole del cardinale un messaggio diretto: «La Chiesa ha un patrimonio di valori educativi che non può disperdersi solo per ragioni economiche». «Vorrebbe dire che abbiamo costruito la nostra casa sulla sabbia e non sulla roccia di una solida convinzione missionaria». Il card. Bassetti ha poi ricordato che «le Congregazioni religiose hanno carismi educativi da preservare e valorizzare anche quando si trovano in difficoltà per la crisi delle proprie vocazioni». «L’importante è che non venga mai meno questo impegno di educazione e di missione che si concretizza nel servizio a quelle famiglie che vedono nell’offerta educativa delle scuole cattoliche una proposta efficace e in sintonia con i loro principi e con le loro esigenze. È questo servizio che non deve mai venire meno».