Opinioni & Commenti

Scuola, una riforma da verificare sul campo

di Alberto MigoneDella Riforma Moratti, che è ormai legge dello Stato, è possibile dare – al di là dei singoli aspetti – una valutazione globale? La domanda piomba nella quiete di un incontro per responsabili di settimanali cattolici, condotto con indubbia competenza, ma anche con molto tecnicismo. E subito sveglia e coinvolge, perché ci riporta al nostro ruolo che è quello di far sintesi e di cogliere di una legge quelle idee guida che la qualificano e ne segnano le potenzialità e i limiti.

Personalizzazione è indubbiamente la parola chiave. L’alunno è considerato nella sua globalità, uno e diverso, e da qui scaturiscono le condizioni perché sia valorizzato e promosso. Per questo ciascuno deve poter fare il percorso che gli è più congeniale in un itinerario per quanto è possibile personalizzato, a misura di alunno – ecco l’equità – nel pieno rispetto dei ritmi di apprendimento di ciascuno. In questo processo educativo la famiglia viene valorizzata, resa pienamente responsabile e coinvolta nelle scelte educative in una rinnovata collaborazione, fondamentale soprattutto nel primo ciclo.

Ma è una scuola che vuole anche educare alla socialità, che vuol preparare il cittadino, il quale deve saper vivere responsabilmente insieme agli altri la sua libertà, evitando che essa degeneri in licenza. In quest’ottica va letto l’intenso lavoro con i gruppi di vario tipo.

I principi ispiratori sono indubbiamente validi. Ma attraverso quali percorsi potranno realizzarsi nella concretezza della nostra realtà per non restare una bella teoria?

Mancando ancora quasi tutti i decreti attuativi è difficile dirlo e questo impone diverse riserve di giudizio.Tra l’altro una riforma del genere richiede molte risorse che al momento scarseggiano, determinando già dei tagli che di fatto snaturano aspetti qualificanti. Ma il punto che suscita maggiori perplessità è più di fondo e attiene a due pilastri della Riforma: l’autonomia delle singole scuole e il coinvolgimento delle varie componenti.Infatti non è così scontato che l’autonomia venga ben esercitata e che il coinvolgimento sia reso effettivo. E soprattutto che giovino sempre alla serietà della scuola.Questa Riforma è così per molti aspetti una scommessa, tutt’altro che facile, anche perché come tutte le riforme fortemente innovative va verificata sul campo e nel tempo per quel che veramente è e può dare.

La riforma Moratti finisce in piazza

Sui banchi toscani i colori del mondo