Toscana

SCUOLA, LA GIUNTA REGIONALE RICORRE ALLA CONSULTA CONTRO DECRETO DEL GOVERNO CHE OBBLIGA AGLI ACCORPAMENTI

Scuola, via libera al ricorso alla consulta contro un’altra norma del governo giudicata lesiva delle competenze regionali. La giunta ha approvato oggi una delibera nella quale si decide di sollevare la questione di legittimità di fronte alla Corte Costituzionale contro il decreto del governo 154 del 7 ottobre scorso che, all’interno di disposizioni sulla spesa sanitaria, inserisce un articolo con il quale il governo impone alle Regioni di attenersi alle sue recenti decisioni per quanto riguarda il dimensionamento scolastico, fissando una data di scadenza (il 30 novembre) e prevedendo, per le Regioni inadempienti la sostituzione con un commissario ad acta. E’ questo il secondo ricorso che la Regione Toscana presenta alla Corte costituzionale a difesa delle prerogative affidatele dalla Costituzione per quanto riguarda, in particolare, il dimensionamento scolastico, ovvero la programmazione della rete. Si è deciso di fare ricorso contro il decreto senza aspettare la conversione in legge, per la gravità del provvedimento che, oltretutto, entrerebbe in vigore prima dei termini previsti per la conversione. «Il dimensionamento scolastico è una materia di competenza delle Regioni – spiega l’assessore Simoncini – la Toscana, fra l’altro, ha già usato questa competenza negli anni per fare una razionalizzazione della rete scolastica, di concerto con le Province e secondo i criteri previsti dalle norme che si è data con propria legge regionale. Ma anche se non abbiamo poi troppo da temere dai tagli prospettati dal governo con i suoi decreti e per questo non rischieremmo il commissariamento, ci opponiamo con forza contro un’invasione di campo che giudichiamo molto grave. Un’invasione di campo, già profilatasi chiaramente con il decreto 112, poi diventato legge 133, che viene ribadita dall’ultimo decreto, che fissa scadenze perentorie in una materia ch e non è di competenza del governo ma, appunto, delle Regioni». La battaglia sul fronte della legittimità costituzionale si affianca così a quella politica, che ha già visto allargarsi il fronte delle Regioni, che nell’ultima seduta della Conferenza unficata si sono schierate contro il provvedimento. La prossima seduta della Conferenza è saltata perchjè le Regioni hanno deciso di disertarla finchè non verrà superata la questione del commissariamento. «E’ un provvedimento arrogante – conclude l’assessore – al quale non intendiamo piegarci, perchè rappresenta un colpo allo spirito di collaborazione che dovrebbe informare i rapporti fra stato, regioni ed enti locali e riduce le Regioni al ruolo di mere esecutrici di decisioni governative e non di enti titolari di competenze costituzionali, che devono esercitare, nell’ambito della propria autonomia, con leggi e regolamenti. In questo quadro, l’i potesi di commissariamento rappresenta una deriva senza precedenti, che rischia di produrre paralisi amministrativa e danni gravissimi al sistema scolastico italiano». (cs-Barbara Cremoncini)