Nell’anno scolastico 2001/2002 il 93,2% degli studenti italiani ha scelto l’insegnamento della religione cattolica contro il 6,8% degli studenti ‘non avvalentisi’. E’ quanto emerge dall’annuario 2002, pubblicato in questi giorni dal Settore Irc, Insegnamento religione cattolica, della Conferenza episcopale italiana che presenta i dati raccolti dall’Osservatorio socio-religioso del Triveneto in 196 diocesi delle 226 presenti in Italia su oltre sei milioni di studenti, pari al 78,4 per cento della popolazione scolastica. “Un dato confortante – secondo Gian Antonio Battistella e Dario Oliveri, curatori dell’indagine – che conferma e consolida la tendenza della grande maggioranza degli studenti e delle famiglie italiane ad avvalersi dell’ora di religione”. Negli ultimi nove anni, infatti, la percentuale di coloro che scelgono l’Irc non è mai scesa al di sotto del 92 per cento. “L’Irc – aggiungono i curatori dello studio – è percepito come un fattore determinante per rispondere alle responsabilità educative e formative poste ad una scuola che ha bisogno di rafforzare il rapporto, e la corresponsabilità educativa con la società, con le famiglie e con la comunità cristiana”. L’indagine, condotta nelle scuole statali di ogni ordine e grado, ha rivelato che il livello di adesione all’Irc risulta alquanto differenziato. “I rifiuti risultano maggiori nelle scuole medie superiori con una percentuale del 12,4 per cento contro una media complessiva del 6,8 per cento. Nella scuola media inferiore si registra una lieve crescita della percentuale di “non avvalentisi” che resta su valori dimezzati rispetto a quelli degli istituti superiori. La situazione nelle scuole materne ed elementari l’adesione all’Irc registra rispettivamente il 96,3 per cento e il 96,4 per cento del campione.Suddividendo i dati per regione emerge che la Toscana è la regione con la percentuale più alta di rifiuti, il 17,1%, seguita da Piemonte (12,5%) e da Emilia Romagna (12,1%).Sir
