Italia

Scuola: Gontero (Agesc), «lo Stato affonda la paritaria pubblica»

«Con 240 milioni di fondi europei lo Stato si propone di aprire le scuole statali al pomeriggio. Iniziativa di sicuro valore – osserva Gontero – soprattutto per combattere la dispersione scolastica e il disagio sociale». Ma nel contempo «moltissime scuole paritarie pubbliche stanno chiudendo definitivamente, anche perché i contributi dello Stato sono inadeguati e in ritardo». L’Aninsei (Associazione nazionale degli istituti non statali di educazione e istruzione), prosegue il presidente dell’Agesc, «ha fatto ricorso al Consiglio di Stato per ottenere i fondi statali stanziati dal mistero dell’Istruzione alla fine di maggio». Ma «le scuole paritarie devono ancora ricevere i fondi per l’anno scolastico 2015-16, e ci sono istituti che stanno aspettando anche quelli del 2014-15. Per pagare gli stipendi ai docenti e resistere aprendo i battenti, sono costrette a chiedere prestiti alle banche». Ma «se chiudessero tutti insieme gli istituti non statali – sottolinea Gontero – lo Stato dovrebbe affrontare imprevisti per qualche miliardo di euro. A confermarlo è stato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: ‘Se tutte insieme le scuole paritarie spegnessero le luci avremmo un grande problema da 6 miliardi di euro’». Infatti, «mentre l’alunno delle statali costa allo stato 6.800 euro l’anno, quello della paritaria costa 460 euro, con un risparmio di 6.340 euro all’anno per alunno. Il resto lo pagano le famiglie subendo una grave discriminazione», conclude Gontero.