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SCUOLA: AGESC, LA FINANZIARIA 2006 È «UN PASSO INDIETRO PER LA LIBERTÀ DI EDUCAZIONE»

“Risanare le casse dello Stato con la bancarotta delle scuole paritarie?”: è il titolo e la domanda che si pone la presidenza nazionale dell’Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche) nella nota diramata oggi alla stampa, in cui si sottolinea che “la Legge finanziaria 2006 è un ulteriore passo indietro per la libertà di educazione del nostro Paese”, visto che “nell’esercizio finanziario 2006 sono previsti gli stessi importi dell’esercizio 2005” e che, soprattutto, “negli esercizi finanziari 2007 e 2008 si prevede un drastico taglio sugli importi erogati nel 2005 e 2006”.

Secondo l’Agesc, “nonostante le tante promesse, non sono stati rimossi in questi anni gli ostacoli economici che continuano a limitare le famiglie italiane nell’esercizio del loro diritto primario di educare i figli, non consentendo loro di scegliere liberamente la scuola che preferiscono tra quelle, statali e paritarie, che fanno parte del sistema nazionale di istruzione e formazione”. La situazione – per l’Agesc – appare a questo punto “incomprensibile, anche nell’attuale grave congiuntura economica, che produrrà la ‘bancarotta’ di gran parte della scuola non statale, determinando un impoverimento dell’offerta educativa nel nostro Paese”.

L’associazione sottolinea infatti un aspetto-boomerang per l’amministrazione pubblica: “Lo Stato – scrive nella nota – dovrà accollarsi ben maggiori oneri per accogliere gli studenti che passeranno alle scuole statali in conseguenza della chiusura di tante scuole paritarie”. Dal punto di vista politico, “tutti gli impegni elettorali della maggioranza – dice la nota – le belle parole e le promesse di questi anni sono naufragate in una realtà peggiore di ogni immaginazione”. Sir