La scuola toscana riparte il 15 settembre. A entrare in classe, dalla materna alle superiori, saranno quest’anno 446.357 studenti, contro i 434.836 dell’anno scorso, 11.521 in più (il 3%). Il 9,4% è cittadino straniero (lo scorso anno era l’8,4%). Prosegue dunque in Toscana la tendenza all’aumento costante degli iscritti. Per il secondo anno consecutivo, alle superiori, si registra un aumento delle iscrizioni al primo anno degli istituti tecnici e professionali. Il quadro nazionale Dal ritorno del grembiule al maestro unico alle elementari, passando per il ripristino del voto di condotta ai numeri al posto dei giudizi alle elementari e alle medie: il ministro dell’istruzione ha affidato a un decreto una serie di iniziative destinate a cambiare volto alla scuola pubblica italiana. «Un volto diverso ma certamente non nuovo – spiega l’assessore all’istruzione, Gianfranco Simoncini – perché la nuova scuola del ministro Gelmini rap! presenta , in realtà, un ritorno al passato. In poco più di un mese ci si appresta infatti a cancellare alcuni capisaldi dell’istruzione pubblica, a cominciare dalla scuola primaria, da sempre considerata una delle eccellenze del sistema scolastico a livello europeo». Ricorda l’assessore che, mentre sui giornali infuriava la polemica su questioni marginali come il grembiule o il voto in condotta, si preparava la strada a ben più incisivi provvedimenti. Come quello del maestro unico e del ritorno delle elementari a 24 ore settimanali, inserito a sorpresa nel decreto sul voto. «Si tratta di una scelta sbagliata – commenta Simoncini – fatta da chi dice di mettere la scuola al centro dell’attenzione e poi colpisce uno dei suoi punti nevralgici, incurante delle pesanti conseguenze sia dal punto di vista didattico che da quello sociale. I cittadini devono sapere che, dal prossimo anno, i bambini di prima saranno riconsegnati alle famiglie a mezz! ogiorno e mezzo. Chi potrà, farà ricorso a doposcuola o altre attività, chi non potrà permetterselo si affiderà alla Tv o alla strada». Se il maestro unico tornerà gradualmente a partire dall’anno scolastico 2009-2010, la scure del governo si abbatterà sulla scuola già dal prossimo gennaio. Non dimentichiamo che a luglio il governo ha messo in cantiere tagli per sette miliardi e 800 milioni in tre anni. L’ipotizzato accorpamento degli istituti con meno di 600 alunni dovrebbe portare, almeno secondo le prime stime, alla chiusura di moltissime scuole, in particolare in zone montane o disagiate. «Un ulteriore danno sociale sostiene l’assessore – che favorirebbe una tendenza che la Regione sta combattendo da anni, allo spopolamento della montagna e delle aree rurali. Non solo. Il rinnovamento della scuola italiana ha bisogno di investimenti, risorse, di un piano di edilizia scolastica, che renda le scuole sicure e moderne, di laboratori e palestre. Non c’ è un euro per questo, nonostante un risparmio di sette miliardi. Così, alle sfide imposte dalla globalizzazione dell’economia e all’impellente esigenza di rendere più competitivo il nostro capitale umano, il nuovo governo risponde rispolverando vecchi istituti che riportano il sistema scolastico pubblico indietro di 20 anni. Tutto questo fa pensare che davvero si stia perdendo il contatto con la realtà, scambiando la necessità di riaffermare rigore e serietà nello studio – pure indispensabili – con un ritorno all’ordine tutto di facciata, che di fatto elude i veri problemi del paese». Cosa fa la Regione. Mentre da più parti si preannuncia battaglia contro i provvedimenti del governo, la Regione tiene ferma la barra sulla centralità della scuola, la necessità di investire sul capitale umano e ampliare le possibilità di accesso all’istruzione. Il fondo che da anni cons! ente ai piccoli Comuni di ristrutturare le proprie scuole verrà rifinanziato. Così come si proseguirà con il programma di edilizia scolastica che ha stanziato, dal 2007al 2009, 45 milioni di euro, buona parte dei quali serviranno a ristrutturare o edificare ex novo scuole in piccole realtà. Nella stessa direzione anche la creazione i istituti comprensivi o di reti di scuole, che la Regione ha favorito per razionalizzare le risorse senza abbassare la qualità della didattica. Attenzione alla didattica anche nelle iniziative sperimentali come il progetto senza zaino realizzato in alcuni centri montani in collaborazione con Uncem (le comunità montane) e le convenzioni con privati e privato sociale per garantire comunque la presenza di servizi qualificati nei centri minori.2008-2009 anno scolastico del dialogo interculturale Da quest’anno le scuole toscane potranno scegliere dal catalogo dell’offerta ! formativa regionale come utilizzare il 20% del monte orario lo! ro asseg nato. La Regione ha messo ordine nell’offferta (che spazia dalla salute all’educazione alimentare, dalla tutela dell’ambiente ecc) e affiancato nuove proposte. «Nel corso dell’ultimo meeting di san Rossore spiega Simoncini la giunta ha approvato una delibera che istituisce, fra l’altro, l’anno dell’intercultura nella scuola e ha messo a punto una proposta di educazione alla convivenza democratica e alla tolleranza». Il documento approvato dalla giunta, dichiara il 2008-2009 anno scolastico del dialogo interculturale e dell’inclusione, contro razzismo, intolleranza, antisemitismo. Con la delibera viene definita una vera e propria Piattaforma per l’educazione alla convivenza, sulla base della quale sviluppare rapporti di collaborazione con il sistema toscano dell’educazione e dell’istruzione e con tutti i soggetti interessati. La delibera sfrutta la possibilità offerta dalla norma nazionale (decreto del novembre ! 2005) alle Regioni di dettare indirizzi che possono essere raccolti dalle scuole per il 20% del monte orario obbligatorio. Un’opportunità colta anche dalla Toscana che ha definito un pacchetto di interventi, finanziandoli per quest’anno con 5 milioni di euro. Le scuole potranno così decidere, già da settembre, il percorso formativo più adatto, all’interno dell’orario scolastico, per far passare il messaggio antirazzista. «Come si vede la Toscana ha anticipato l’introduzione dell’educazione civica, l’unica delle proposte del ministro Gelmini che ci sentiamo di condividere» .Gli auguri «Mai come quest’anno la scuola ha bisogno di auguri. Il primo augurio, il più sentito, è quello che possa tornare ad essere, come dovrebbe, una delle priorità di questo paese». (cs- Barbara Cremoncini)