Toscana

Scout d’Europa, incontro di formazione per i capi toscani

Si è svolto infatti, nei giorni 21 e 22 novembre 2015, l’importante e atteso incontro di Formazione tra Capi provenienti da Grosseto, Piancastagnaio (SI), Sinalunga (SI), Valdera (PI) e Firenze. Circa 60 i presenti, giunti presso Poggioferro, nel Comune di Scansano (GR), per vivere due giorni di formazione metodologica, nello stile e nello spirito scout.

L’incontro si è aperto con la tradizionale cerimonia dell’Alzabandiera, durante la quale sono stati presentati i nuovi Incaricati che comporranno il Commissariato per il prossimo triennio: Marta Bruno, Stefania Caccamo, Davide Perillo, Enzo Ruggiero e Matteo Percivale

Nel pomeriggio del sabato si è riflettuto, insieme al Sostituto Procuratore della Repubblica Sergio Colaiocco, nonché Capo del Gruppo Scout Roma 32, sulle responsabilità civili e penali del capo e sul protocollo nazionale sulla sicurezza nelle attività scout. Da tale riflessione è emersa la necessità e la conferma che solo attraverso una dettagliata e accurata programmazione delle attività è possibile presentare ai ragazzi e alle famiglie uno scoutismo attento alle necessità del singolo, mirato a raggiungere obiettivi educativi ragionati e bilanciati rispetto ai rischi che si possono correre durante la realizzazione delle attività.

La cena è stata preparata dai ragazzi e dalle ragazze più giovani del gruppo di Grosseto, che hanno raccolto i complimenti di tutti i presenti, mentre la serata è stata animata dal gruppo di Valdera mediante canti, balli e giochi tipici scout.

Dopo una notte in tenda, la giornata di domenica si è aperta con la Santa Messa celebrata dal parroco di Manciano (GR), nonché assistente nazionale per la Branca esploratori, don Fabio Menghini.

Divisi per ambito di servizio, i capi hanno quindi realizzato dei tavoli di lavoro incentrati sul valore della programmazione delle attività, che nell’Associazione degli Scout d’Europa sono basate sulla valorizzazione delle specificità di genere ed età. In ogni tavolo di lavoro è stato chiesto a ciascun capo di descrivere un bambino o ragazzo a lui affidato, così da formare un gruppo «virtual» di cui individuare gli obiettivi educativi e i mezzi, propri del metodo scout, volti a raggiungerli, e costruire così un programma annuale.

Il lavoro è durato l’intera giornata e, per alcuni aspetti, non si è concluso, a testimonianza del fatto che una buona programmazione necessita di molto tempo e di molte attenzioni. 

Dopo l’Ammainabandiera ogni gruppo è ripartito per tornare a casa, un po’ più ricco non solo di conoscenze e di idee, ma anche di sorrisi, di abbracci, di strette di mano, tenendo a mente, come ha suggerito don Fabio Menghini, che il Servizio deve essere svolto sotto un’unica bandiera…quella di Cristo.