Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Scout, Arezzo festeggia i 100 anni.

E’ un compleanno lungo un anno quello che stanno festeggiando gli scout della zona di Arezzo, come del resto i loro colleghi di tutto il mondo. Il 1 agosto 1907 Lord Robert Baden Powell dava inizio al primo campo scout e nel 2007 i suoi discendenti hanno voluto ricordarlo con un fitto calendario di manifestazioni. Se a livello mondiale spicca il Jamboree in Inghilterra, il campo a cui hanno partecipato 40mila ragazzi provenienti da quasi ogni angolo del globo (tranne purtroppo da quei Paesi in cui lo scoutismo è vietato), la zona di Arezzo si è data da fare affinché la festa dei cento anni non passi inosservata. E’ con Francesco Sandrelli, responsabile di zona, che facciamo il punto della situazione. «Prossime tappe del centenario saranno lo Jota. (Jamboree On The Air) e lo Joti (Jamboree On The Internet) – dice Francesco – due appuntamenti tradizionali per gli appassionati di web e radio che si svolgono ogni anno il terzo fine settimana di ottobre». Calendario alla mano, quindi, gli scout si danno appuntamento per il 20 e 21 ottobre. «Inviteremo tutti ragazzi e le ragazze dell’Agesci presso degli appositi punti radio e internet, in modo da garantire un aiuto tecnico. E’ anche un modo per educare i giovani al corretto uso di importanti e potenti mezzi di comunicazione». Già perché per i capi scout prima di tutto viene l’educazione del ragazzo. «E’ proprio per questo – continua Francesco – che nell’inverno organizzeremo un convegno sulle caratteristiche dei nostri giovani e sul loro stile di vita». E per la conclusione della festa del centenario? «Diamo appuntamento a tutti per la Giornata del pensiero di febbraio 2008. Il momento cruciale della giornata sarà il cerchio finale al Prato a cui prevediamo parteciperanno circa un migliaio di persone. Negli stessi giorni sarà ad Arezzo la mostra dal titolo I bufali a Kensington Gardens che racconta i cento anni di scoutismo».

«Noi, ragazzi della diocesi, al raduno mondiale»Chiara Romano ha 19 anni ed era al suo primo Jamboree. Con il suo carico di entusiasmo ha partecipato al grande raduno mondiale degli scout che si è tenuto a cavallo fra luglio e agosto e che ha segnato l’evento centrale dei cento anni dello scoutismo. Chiara è membro del clan dell’Arezzo 7, il gruppo che ha la sede nella parrocchia di San Marco. A lei il compito di raccontarci a nome di tutti i suoi giovani concittadini le emozioni del campo mondiale. «Sono stati 17 giorni intensi, indimenticabili e bellissimi. Ho svolto l’incarico di Ist (International Service Team) aiutando lo svolgimento dei momenti giocosi. E già in tali situazioni si notava come l’intuizione del nostro fondatore, Robert Baden Powell, era giusta: mescolare un gran numero di ragazzi di ogni Paese del mondo in una grande avventura». I momenti particolarmente belli? «Le cerimonie di apertura e chiusura del campo sono state davvero significative, da pelle d’oca. Ho portato a casa una gran quantità di magliette e distintivi di gruppi scout sparsi nel mondo, assieme a foto e tanti indirizzi e-mail che mi aiuteranno a mantenere i contatti con i nuovi amici». Ancora più coinvolta nell’organizzazione del Jamboree è stata Chiara Benucci, membro della pattuglia toscana di Branca e/g. «Insieme ad altri tre capi e l’assistente don Luca Meacci guidavamo il reparto dei toscani: 40 ragazzi divisi in quattro squadriglie. Ricordo con piacere l’assalto durante la giornata del Food Festival, quando la pasta e i formaggi degli italiani hanno spopolato». La sensazione più bella che riporta a casa Chiara è «che siamo veramente una comunità che supera i confini della propria nazione. Sono passata accanto ai ragazzi dello Sri Lanka che pregavano e quando li ho visti col fazzolettone al collo mi si è concretizzato l’auspicio di Baden Powell , cioè quella fratellanza mondiale quale migliore garanzia per una pace duratura tra i popoli». Don Samuele Antonello, il nuovo assistenteNell’ultimo consiglio di zona degli scout è avvenuto il passaggio del testimone dell’assistente ecclesiastico di zona. Don Alessandro Conti ha ceduto l’incarico a don Samuele Antonello, vicario parrocchiale nella comunità del Sacro Cuore ad Arezzo. Un passaggio di consegne decretato dal Vescovo, in seguito al quale gli scout della zona ringraziano don Alessandro per il lavoro svolto e allo stesso tempo augurano un buon lavoro, anzi «buona strada» al nuovo collaboratore. Don Samuele si è fatto le ossa come assistente nel gruppo «Arezzo 2». Viene da Padova e dopo un’esperienza di sette anni nei frati conventuali, approda nella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansen. Siamo nel 2003 e tre anni dopo diventa sacerdote. Neanche il tempo di entrare nella chiesa di piazza Giotto che i capi dell’Arezzo 2 gli mettono il fazzolettone rosso-blu al collo e lo invitano alle uscite. Il giovane sacerdote ha una gran voglia di mettersi in gioco, ma vuol avere chiaro il cammino. Ecco dunque che approfitta del campo di formazione per assistenti ad Assisi per conoscere meglio la grande avventura dello scoutismo. Il resto lo scopre frequentando lupetti, esploratori e rovers dell’Arezzo 2. «Ho accettato volentieri l’incarico perché credo nel valore educativo dello scoutismo. Ammiro il senso di responsabilità che cresce nei ragazzi, ai quali viene data sempre più fiducia per guidare prima una sestiglia, poi una squadriglia. Mi piace il contatto con la natura e ho visto con piacere, nonostante la mia poca esperienza, che i capi della zona di Arezzo sanno tradurre in fatti le parole di Baden Powell: Questa terra con tutte le sue bellezze e i suoi raggi di felicità fu fatta perché noi ne potessimo gioire». Ancora don Samuele ci dice che «dei capi ammiro il senso del sacrificio e la continua capacità di mettersi in gioco. Allo stesso tempo li incoraggerò quando avranno difficoltà, ricordando loro che non solo la società e l’associazione si aspettano un buon servizio per avere dei buoni cittadini e buoni scout, ma soprattutto il Signore è sempre vicino e si aspetta un’intensa proposta di fede per la maturazione di buoni cristiani». Le idee sono chiare e i libri di Baden Powell li conosce già: gli scout possono stare tranquilli, il nuovo assistente è pronto per fare un bel pezzo di strada con loro.di Luca Salvadori