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Sci, arriva il decalogo dello sciatore

Rispetto degli altri, padronanza della velocità, regole per il sorpasso, la sosta, la salita, il soccorso e così via: è un vero e proprio “decalogo dello sciatore” a cura del ministero dei Trasporti quello contenuto, insieme alla nuova segnaletica per le piste da sci, in un decreto del 20 dicembre pubblicato sull’ultima Gazzetta Ufficiale (24 dicembre), che quindi è legge.

La prima regola è il rispetto per gli altri: ogni sciatore, dice la legge, deve comportarsi in modo da non mettere in pericolo altre persone o provocare danni. Secondo, padronanza della velocità e del comportamento, che devono essere “adeguati alla propria capacità nonché alle condizioni generali della pista, della libera visuale, del tempo e all’intensità del traffico”. Terzo, scelta della direzione: lo sciatore a monte deve tenere una direzione “che eviti il pericolo di collisione con lo sciatore a valle”. Quarto, il sorpasso: può essere effettuato tanto a monte quanto a valle, sulla destra o sulla sinistra, ma sempre a una distanza tale da evitare intralci a chi viene sorpassato. Quinta regola, immissione e incrocio: lo sciatore che si immette su una pista o che riparte dopo una sosta, deve assicurarsi di poterlo fare senza pericolo per sé o per gli altri, e negli incroci deve dare la precedenza a chi proviene da destra o secondo indicazioni. Sesto, la sosta, che deve avvenire ai bordi della pista, e mai, se non in caso di necessità, nei passaggi obbligati o senza visibilità. Lo sfortunato sciatore che cade, é pregato di sgomberare la pista il più presto possibile. Settimo, la salita: chi risale o discende, deve procedere ai bordi della pista. Ottavo, il rispetto della segnaletica prevista per le piste e in particolare l’obbligo del casco per i minori di 14 anni, in vigore dal gennaio 2004. Nono, il soccorso, che chiunque è tenuto a prestare in caso di incidente; ultima regola, l’identificazione: chiunque sia coinvolto in un incidente o ne è testimone è tenuto a dare le proprie generalità.

Il decreto del 20 dicembre introduce anche l’obbligo, per i gestori delle aree sciabili, di apporre una segnaletica conforme, ferme restando le competenze in materia delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e Bolzano.

I segnali, redatti dalla Commissione sicurezza dell’Uni, sono in parte simili a quelli stradali – ad esempio quello che indica una strettoia, o il punto esclamativo che avverte di un pericolo generico, o l’incrocio, o la curva pericolosa, o la pendenza. C’é poi, sempre tra i segnali di pericolo – triangolari – quello che mette in guardia dalle cadute, e che raffigura un omino che precipita da una scarpata, o che chiede di fare attenzione alle slitte. Sette, invece, i segnali di informazione: per indicare il posto di soccorso, il posto di chiamata soccorso, la pista da fondo per tecnica classica e quella per tecnica libera, la pista da snowboard, il centro sciistico o un sentiero invernale. Ci sono poi i segnali di divieto, da quello di camminare sulla pista da sci al divieto di usare la slitta, lo skibob o lo snowboard, al divieto di sciare nel bosco o di sciare tout court. Per avvertire gli incauti sciatori che si avventurano dove non dovrebbero, un segnale rettangolare, con una mano aperta e la scritta “Stop. Pericolo valanghe” in quattro lingue (italiano, tedesco, francese e inglese). (ANSA).