Vita Chiesa
Scandali nel calcio: questione di bulimia
Ma… e il perdono? Ma si può perdonare chi non ha ancora dimostrato di essere pentito? Il perdono ridona forse la vita alle vittime? Rende meno colpevole l’assassino? È forse una doccia con la quale l’assassino si pulisce del suo crimine? E chi lo deve perdonare?
Trovo interessante ciò che un giornalista ha scritto: «I grandi scandali nascono sempre da un problema di bulimia». Sei il direttore generale di una grande squadra, ma il potere non ti basta: vuoi sempre di più… Sei un giocatore della nazionale, sei famoso, ricco… ma la fortuna non ti basta. Vuoi sempre di più.
«Che serve all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?» Basta convincersi di essere uomini senza anima e l’interrogativo di Gesù diviene una domanda ridicola e inutile. Provoca rabbia ammettere che le emozioni, le gioie, le paure dei tifosi sono solo il prodotto di un gioco di gente senza anima.
A me è sembrata più choccante la foto di Bertinotti, in prima fila, alla messa per i soldati caduti in Iraq. Conversione o presa in giro? Devo convincermi che esiste una testimonianza di ruolo. E se il ruolo istituzionale lo rende «visibilmente» cattolico: buon ruolo, signor presidente.