Italia

SBARCHI: CARITAS, TRASFERIMENTI SIANO EFFICACI. PREOCCUPAZIONE PER LIBIA

Caritas italiana, in costante collegamento con l’arcivescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro, e con la Caritas diocesana, ha sin dall’inizio sostenuto gli sforzi della Chiesa locale e le iniziative attivate a Lampedusa per l’emergenza sbarchi. In particolare è stato allestito un presidio fisso per orientamento e attività di interpretariato, si distribuiscono indumenti e generi di conforto, sono state predisposte alcune docce. In accordo con la Prefettura la Caritas assicura servizi nella ex base Loran, dove ci sono famiglie con minori al di sotto di 14 anni, donne e richiedenti asilo, e svolge accompagnamento e assistenza nella Casa della fraternità, dove sono ospitati circa 100 minori stranieri non accompagnati di 14-18 anni. In una nota diffusa oggi Caritas auspica “che il sistema dei trasferimenti risulti efficace, si trovino siti di destinazione adeguati con una partecipazione responsabile e collaborativa di tutto il Paese e si riesca a decongestionare l’isola, evitando ulteriori pesanti disagi per la popolazione e per gli stessi migranti”. Anche nel resto del Paese le diocesi si sono attivate. Alcune delle Caritas che avevano monitorato i posti disponibili nelle varie diocesi hanno cominciato a metterli a disposizione in base a richieste e accordi con le Prefetture. Si sta cercando di controllare – informa Caritas italiana – anche le situazioni alle frontiere terrestri, soprattutto verso la Francia. Il vescovo di Oria mons. Vincenzo Pisanello, insieme al vicario generale, al direttore della Caritas diocesana e al delegato delle Caritas della Puglia ha visitato ieri la tendopoli installata tra le campagne di Manduria e Oria, che già ospita circa 1500 tunisini. La Chiesa di Oria è stata subito presente nel campo e sta avviando una raccolta di biancheria. La situazione è difficile anche perché la tendopoli è in una spianata senza vegetazione e le temperature iniziano ad aumentare. In questa complessa situazione è fondamentale avvalersi di tutti gli strumenti, anche comunitari. Per profughi e richiedenti asilo, bisognerà garantire in modo adeguato tempi e modalità di trasferimento presso i Centri di accoglienza. Intanto la presenza Caritas continua anche in Nord Africa. Per la Caritas la “preoccupazione maggiore” resta ora per la Libia. A Tripoli si vive e si aiuta misurando le scorte. È infatti diminuito l’afflusso degli emigrati che richiedevano aiuto, proprio perché molti sono fuggiti, ma viveri e benzina scarseggiano. Continua comunque il lavoro della Chiesa locale grazie soprattutto alle religiose rimaste nel Paese. Anche a Bengasi prosegue il lavoro delle suore e degli operatori pastorali, ma restano difficili i contatti e le comunicazioni. Al confine tunisino lo staff Caritas offre un servizio di informazione e aiuto per il rimpatrio e la cura dei casi più vulnerabili. Caritas Tunisia sta cercando di potenziare la distribuzione di viveri, medicine e prodotti igienici che finora ha riguardato circa tremila persone. Al confine egiziano la Caritas, in coordinamento con le autorità, distribuisce viveri e acqua per 2500 persone al giorno. Al confine con il Niger viene assicurata assistenza a circa 4500 persone. (Sir)