Gli sbarchi di migliaia di tunisini a Lampedusa sono una questione che riguarda tutta l’Europa. Ad affermarlo è Mevlut Cavusoglu, presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, che invita l’intero continente ad assumersi le proprie responsabilità. La storia avverte Cavusogli – ha la tendenza a ripetersi a Lampedusa. Le autorità devono gestire questi arrivi con la dovuta attenzione poiché le persone che hanno bisogno di protezione devono ricevere soccorso; tuttavia, nonostante l’urgenza della situazione e la necessità di agire, non ci devono essere espulsioni di massa. Per il presidente Apce, è necessario comprendere e affrontare le cause che spingono queste persone a lasciare il loro Paese, anche lottando contro le reti criminali che approfittano della situazione sfruttando le attuali incertezze in Tunisia. Da Cavusogli anche l’esortazione alle autorità italiane a coinvolgere pienamente l’Unhcr, l’Iom, la Croce Rossa ed altre organizzazioni, e ad avvalersi del loro aiuto per gestire l’emergenza. È inoltre assolutamente necessario prosegue Cavusogli – che l’Europa condivida la responsabilità per l’assistenza a queste persone. Oggi l’Italia ne subisce il peso maggiore. Domani potrebbe toccare a Malta, la settimana prossima alla Grecia, tra un anno forse alla Turchia. È una questione che riguarda tutta l’Europa. In tale contesto conclude il presidente dell’Apce -, l’Agenzia Frontex dell’Ue deve svolgere un ruolo importante, nel rispetto di tutte le disposizioni in materia di diritto marittimo e di difesa dei diritti umani applicabili per le operazioni di soccorso e di intercettazione in mare. Di qui il richiamo alla Risoluzione 1637 (2008) dell’Apce Europe’s boat people: mixed migration flows by sea into southern Europe.Sir