“Consideriamo un gravissimo attacco alla famiglia anche la sola ipotesi di cancellare la domenica come giorno dedicato al riposo”. Commenta così Luisa Santolini, presidente del Forum delle associazioni familiari, la possibilità che la domenica possa perdere anche in Italia la qualifica di giorno festivo, in linea con le direttive europee 1993/104 e 2000/34, che prevedono sì che i lavoratori abbiano diritto a un giorno di riposo, ma non indicano quale. “La domenica – ricorda Santolini in un comunicato diffuso oggi dal Forum delle associazioni familiari per i credenti è il giorno dedicato al Signore, ma per tutti è il giorno in cui ci si dimentica il lavoro e ci si dedica ad altre cose importanti. Tra queste c’è anzitutto la famiglia. Già nella nostra società ci si incontra poco, e spesso gli scambi genitori-figli e all’interno della coppia sono resi difficili, se non impossibili dall’affastellarsi degli impegni. Vogliamo cancellare anche l’unico spazio rimasto per parlarci ed contrarci?”. Secondo Luisa Santolini ciò che rende “ancora più grave questo tentativo sono le motivazioni addotte per giustificarlo. Molti sarebbero pronti ad immolare tutto sull’altare dell’economia e del profitto. Abbiamo già condiviso poco l’apertura domenicale facoltativa dei negozi, ma farla diventare obbligatoria di fatto diventa inaccettabile”. Per la presidente del Forum delle associazioni familiari “non regge neppure il pretesto della tolleranza verso le altre religioni. Incontrare popoli e tradizioni è cosa buona e giusta, oltre che inevitabile. Ma l’incontro deve avvenire nella fedeltà alla nostra identità, altrimenti da società che accoglie ci trasformeremo in terra di conquista per le altrui culture. Dopo la domenica finiremo per cancellare anche il Natale, la Pasqua, il Ferragosto?”. Da qui l’appello di Santolini al Governo: “Chiediamo di prendere una posizione ferma e intransigente in questa materia e di cogliere l’occasione del recepimento della direttiva europea, per ribadire che la domenica è, e resta, la giornata per la famiglia”.Sir