Un’occasione per confrontare le proprie esperienze e scoprire attraverso la conoscenza di realtà vicine nuove modalità di approccio pastorale con i pellegrini, nel rispetto della caratteristica di universalità che è propria della Chiesa. Con questo spirito si aprirà oggi a Santiago de Compostela il II Congresso mondiale di pastorale dei pellegrini e dei santuari, che si chiuderà il 30 settembre. A organizzare l’evento è il Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itinerari, in collaborazione con l’arcidiocesi di Santiago. Il congresso, che segue di 18 anni il primo che si svolse a Roma nel 1992, avrà luogo a Santiago in occasione dell’Anno compostelano, che culminerà con la visita di Benedetto XVI che sarà nella città galiziana nel novembre prossimo. Il sottosegretario del Pontificio Consiglio, padre Gabriele Bentoglio, in un documento di presentazione scrive che i 250 partecipanti tra vescovi, sacerdoti e laici, rappresentanti di santuari provenienti da 75 Paesi del mondo, visiteranno il centro storico della città con l’ufficio del pellegrino ed effettueranno un pellegrinaggio giubilare alla cattedrale dove assisteranno alla celebrazione presieduta dal vescovo di Santiago, mons. Juliàn Barrio Barrio, in occasione della quale il presidente del Pontificio Consiglio, mons. Antonio Maria Vegliò, rivolgerà l’invocazione all’apostolo Giacomo. I partecipanti lavoreranno divisi per gruppi linguistici: il brano evangelico scelto per guidare le riflessioni sui temi del cammino, dei pellegrini, della Parola, della celebrazione, della carità e del ritorno è quello dei discepoli di Emmaus. Sono previste anche le testimonianze dei delegati provenienti da zone difficili, come il vescovo ausiliare di Baghdad, in Iraq, il rettore del Santuario di Gikungo in Burundi, l’arcivescovo primate di Cuba e il vice-superiore della basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Gli obiettivi del Congresso sono ricreare l’atmosfera di comunione ecclesiale, incoraggiare i sofferenti per mancanza di libertà e sostenere con fiducia tutti i delegati nell’opera che svolgono in tutti i continenti e far crescere la consapevolezza che il pellegrinaggio riveste il ruolo di grande risorsa di fede e cultura, in quanto risponde alle domande fondamentali della vita e fa riscoprire la spiritualità cristiana e la familiarità con la dimensione trascendente dell’esistenza e della divina Redenzione. Padre Bentoglio, riprendendo le parole di Benedetto XVI in occasione dell’apertura dell’Anno santo compostelano, ha ricordato che il pellegrinaggio è un’opportunità particolare affinché i credenti riflettano sulla loro genuina vocazione alla santità di vita, s’impregnino della Parola di Dio che illumina e interpella e riconoscano Cristo.Sir