Vita Chiesa

Sant’Egidio, Francesco ai leader religiosi: «cooperare per la pace»

Rabbini, imam, cristiani di diverse confessioni, buddisti si sono riuniti nel teatro comunale di Anversa per inaugurare la 28ª edizione dell’Incontro internazionale «Uomini e religioni» promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. Tema dell’evento «La pace è il futuro: religioni e culture in dialogo cento anni dopo la prima guerra mondiale». L’incontro di quest’anno si svolge mentre scontri armati insanguinano il Medioriente, l’Europa dell’Est e l’Africa. In una lunga lettera autografa indirizzata al vescovo di Anversa, mons. Johan Jozef Bonny, il Papa si rivolge ai capi delle religioni chiamandoli ad essere «uomini e donne di pace. Sono in grado di promuovere una cultura dell’incontro e della pace, quando altre opzioni falliscono o vacillano».

Ed aggiunge: «Dobbiamo essere costruttori di pace e le nostre comunità devono essere scuole di rispetto e di dialogo con quelle di altri gruppi etnici o religiosi, luoghi in cui s’impara a superare le tensioni, a promuovere rapporti equi e pacifici tra i popoli e i gruppi sociali e a costruire un futuro migliore per le generazioni a venire». Il Papa esprime ai leader religiosi tutta la sua preoccupazione per l’attuale situazione mondiale. «Se pensiamo – scrive – agli innumerevoli conflitti e guerre, dichiarate e non dichiarate, che oggi affliggono la famiglia umana e rovinano la vita ai più giovani e agli anziani, avvelenando rapporti durevoli di convivenza tra gruppi etnici e religiosi diversi e costringendo famiglie e intere comunità all’esilio, è evidente che, insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, non possiamo rimanere passivi di fronte a tanta sofferenza, a tante inutili stragi». E incalza: «È in questo senso che le nostre varie tradizioni religiose possono, nello ‘spirito di Assisi’ dare un contributo alla pace». «La guerra non è mai necessaria, né inevitabile. Si può sempre trovare un’alternativa: è la via del dialogo, dell’incontro e della sincera ricerca della verità».