Vita Chiesa

Sant’Egidio: card. Tauran, «La violenza è sempre una sconfitta dell’umanità»

A partecipare al panel ci sono esponenti dell’ebraismo mondiale (in prima fila è seduto anche il rabbino di Buenos Aires Abraham Skorka, amico di Papa Francesco), esponenti dell’Islam e intellettuali, ma anche moltissimi studenti delle scuole romane in una sala strapiena dell’Università Urbaniana di Roma. «Esistono varie forme di violenza – ha detto il card. Tauran -. Senza dubbio la forma più drammatica di violenza è il terrorismo, che ha la capacità di distruggere intere popolazioni con armi sempre più sofisticate». Mentre nel passato il terrorismo si rifaceva a pensieri di tipo più politico, «oggi le varie forme di terrorismo sono ispirate a logiche settarie, messianiche».

La Chiesa ha sempre condannato il terrorismo. «Tuttavia – ha proseguito il card. Tauran – si deve riconoscere che la violenza si annida anche in ognuno di noi. Sia la guerra sia la pace iniziano nel cuore dell’uomo e dobbiamo quindi lottare per evitare che la paura dell’altro, il timore del diverso abbiano il sopravvento sulla fiducia». «Il nome di Dio – ha quindi ripetuto il card. Tauran – è il nome della pace, diceva Giovanni Paolo II. E in tutte le religioni, anche se con sfumature diverse, esiste un capitale di valori che può essere messo a servizio della giustizia, della pace, della fratellanza e della prosperità». La scommessa per il futuro – ha quindi suggerito il cardinale francese – si gioca tutta sui giovani. «La scuola e l’università hanno una missione importante: promuovere una cultura dei diritti umani. Più che mai i giovani devono essere convinti che ogni aggressione alla vita è un atto di volenza e che la violenza comincia quando non si riconosce il valore degli esseri umani in tutte le tappe. Si tratta quindi di respingere tutto ciò che sfigura la vita umana, la povertà, l’ignoranza».