Toscana
SANT’ANNA DI STAZZEMA, ANNIVERSARIO STRAGE; ROSSI: QUI I VALORI CHE FONDANO UN’EUROPA SOCIALE E INCLUSIVA
«Vogliamo un’Europa unita non con il dominio ma con il diritto e con la giustizia; un’Europa dello sviluppo e della crescita senza la quale le ombre del passato potrebbero tornare; un’Europa che ascolta la sofferenza civile del continente, le persone più deboli e fragili, i giovani precari e senza futuro, gli immigrati, le minoranze, i disoccupati, i lavoratori e gli imprenditori lasciati troppe volte soli. Vogliamo un’Europa sociale e inclusiva. E questo domanda una nuova politica capace di guardare lontano, ispirata ai valori profondi di cui questi luoghi sono segno».
E’ questo l’appello lanciato oggi dal presidente della Regione Enrico Rossi nel suo discorso pronunciato alla cerimonia commemorativa del 68esimo anniversario della strage di Sant’Anna di Stazzema. Con Enrico Rossi c’era anche il presidente del Consiglio Europeo Martin Schulz, la cui presenza è stata salutata dai tanti partecipanti alla cerimonia con vera gratitudine. All’ossario di Sant’Anna tanta gente arrivata da tutta la Toscana, sopravvissuti e familiari delle vittime, autorità civili e militari, gonfaloni degli enti locali e labari delle associazioni. Due bambine hanno consegnato un mazzo di fiori al presidente Schulz, una delegazione della comunità senegalese in Toscana gli ha portato un dono. Dopo la lettura dei messaggi del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del vice presidente del Senato Vannino Chiti, hanno parlato il presidente dell’Associazione Martiri di Sant’anna di Stazzema Graziano Lazzeri e il sindaco di Stazzema Michele Silicani. Quindi hanno preso la parola Rossi e Schulz.
Rossi ha definito la scelta di Schulz una gesto che sancisce in modo solenne che questo dolore appartiene ad una nuova cittadinanza europea e ha affermato che proprio un’Europa più forte, sociale e inclusiva e una nuova politica capace di guardare lontano potrà far sì che questi crimini non si ripetano e vengano sempre ricordati. Perchè, ha affermato il presidente Rossi, dimenticare è colpevole. E potrà anche fare sì che i rischi insiti nel populismo, nell’idea che la democrazia può contare meno della finanza, nelle esaltazioni etnocentriche, nella xenofobia vengano evitati e sconfitti nel nascere.