Toscana

SANTA SEDE RIBADISCE CONTRARIETÀ A PENA CAPITALE

“Le autorità legittime dello Stato hanno il dovere di proteggere la società dagli aggressori”, ma “è oggi davvero difficile poter giustificare” la scelta della pena capitale: lo ha affermato la Santa Sede in una dichiarazione rilasciata in occasione del Congresso Mondiale sulla Pena di Morte in questi giorni a Parigi. Nella nota – di cui riferisce la Radio Vaticana – si assicura il sostegno della Santa Sede a “tutte le iniziative mirate a difendere il valore inviolabile di ogni vita umana, dal suo concepimento alla morte naturale”.

Nel documento viene inoltre espresso apprezzamento per coloro che “lavorano con impegno e vigore rinnovato per abolire la pena capitale o per attuare una moratoria universale della sua applicazione”. La pena di morte, sottolinea la dichiarazione, non è “solo il rifiuto del diritto alla vita, ma anche un affronto alla dignità umana”.

Il testo richiama tra l’altro l’appello di Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo dell’anno 2000 per una moratoria sulla pena capitale. E, ancora, i ripetuti interventi di Benedetto XVI per ottenere la clemenza di persone condannate a morte. La Santa Sede ricorda inoltre i numerosi rischi legati alla pena capitale: innanzitutto, “il pericolo di punire persone innocenti”. Poi, la “tentazione di promuovere forme violente di vendetta più che di un vero senso della giustizia sociale”. La pena di morte, si legge ancora, “è una chiara offesa contro l’inviolabilità della vita umana”, che “promuove una cultura della violenza e della morte”. Per i cristiani, poi, “si tratta inoltre di un disprezzo dell’insegnamento evangelico sul perdono”. Misna