È vero che è da tempo allo studio un Motu Proprio per disporre il trasferimento di una competenza tecnico-giuridica, come ad esempio quello di dispensa per il matrimonio rato e non consumato’ dalla Congregazione per il Culto Divino al Tribunale della Sacra Rota. Ma non vi è alcun fondamento né motivo per vedere in ciò un’intenzione di promuovere un controllo di tipo restrittivo’ da parte della Congregazione nella promozione del rinnovamento liturgico voluto dal Concilio Vaticano II. Lo ha affermato questa mattina il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, commentando la notizia della pubblicazione nelle prossime settimane di un motu proprio di Benedetto XVI con cui si intendono riorganizzare le competenze della Congregazione del culto divino, in particolare quelle sulle cause matrimoniali, che verrebbero trasferite alla Rota Romana.Sir