Il diritto alla libertà religiosa, nonostante venga ripetutamente proclamato dalla comunità internazionale nonché nelle Costituzioni della maggior parte degli Stati, continua a essere ampiamente violato oggi. A denunciarlo da Vilnius, dove è in corso il XVIII Consiglio ministeriale dell’Organizzazione per la sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce), è stato mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati. Nel suo intervento l’arcivescovo, citando il messaggio per la Giornata mondiale della pace 2011 di Benedetto XVI, ha ricordato che potrebbero esserci più di 200 milioni di cristiani, di differenti confessioni, in difficoltà per via di strutture legali e culturali che portano alla loro discriminazione. Nell’incoraggiare gli Stati partecipanti a riferire i crimini motivati dall’odio contro i cristiani mons. Mamberti ha espresso la speranza per l’istituzione di una Giornata internazionale contro la persecuzione e la discriminazione dei cristiani, un segno importante ha detto – del fatto che i governi sono desiderosi di affrontare questa grave questione. Restando nell’ambito dei diritti umani il presule ha chiesto difesa e tutela per Rom e Sinti attraverso un maggior accesso a un’educazione di qualità e puntato l’indice contro il traffico di esseri umani, in particolare di donne e di minori. Per opporsi a questa piaga occorrono, tra le altre cose, una mentalità che sia incentrata sulla dignità unica di ogni persona, la punizione certa dei trafficanti, la lotta alla corruzione ed una legislazione adeguata. Nel suo intervento l’arcivescovo ha toccato anche il tema della migrazione, intorno al quale – ha ravvisato – un consenso crescente sulla necessità di prestare maggiore attenzione agli stessi migranti, e non solo al loro ruolo economico, sia come forza lavoro temporanea sia di immigrati permanenti. Il ricongiungimento familiare ha ribadito – deve essere una considerazione primaria. Al Consiglio mons. Mamberti ha espresso l’apprezzamento della Santa Sede per i grandi successi ottenuti dall’Osce nel campo della lotta alla proliferazione e al traffico illegale di armi leggere e di piccolo calibro e per rendere sicuro lo stoccaggio di munizioni convenzionali come anche in quello della lotta alle droghe illegali e dei precursori chimici. (Sir)