Sono 372 le prenotazioni di ricercatori da tutto il mondo per il convegno che si aprirà giovedì 11 novembre, in Vaticano, sul tema La Biblioteca Apostolica Vaticana come luogo di ricerca e come istituzione al servizio degli studiosi. Ne ha dato notizia oggi, durante una conferenza stampa, il Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, card. Raffaele Farina, accompagnato dai vertici dell’istituzione che fra due giorni aprirà anche una mostra interattiva nel Braccio di Carlo Magno del colonnato di piazza San Pietro dal titolo Conoscere la Biblioteca Vaticana: una storia aperta al futuro (fino al 31 gennaio 2011). Il patrimonio della Vaticana è ricchissimo e unico al mondo: oltre un milione e 600 mila volumi a stampa, dai primi dell’epoca di Gutemberg fino ai giorni nostri, 80 mila manoscritti e 100 mila unità archivistiche, 8.400 incunaboli su un totale mondiale calcolato in circa 11 mila; 300 mila tra monete e medaglie a partire dalle prime rinvenute di epoca sumerica; 150 mila tra stampa, disegni e matrici e oltre 150 mila fotografie storiche e artistiche. Un patrimonio immenso ha detto il card. Farina che vogliamo avvicinare il più possibile alla gente, anche a coloro che non sono studiosi e che diversamente non potrebbero mai accedere alla consultazione dei volumi e reperti della Biblioteca. Sono già oltre 15 mila e si prevede che arriveranno a 200 mila i visitatori della mostra sulla Biblioteca Apostolica Vaticana che aprirà i battenti giovedì 11 novembre in piazza San Pietro, fino a fine gennaio. Ne ha parlato p. Caesar Atuire, amministratore dell’Opera Romana Pellegrinaggi, che affianca la Santa Sede nell’organizzazione dell’evento culturale al termine dei tre anni di lavori di restauro e sviluppo degli spazi bibliotecari. La biblioteca è un santuario della conoscenza’ ha detto p. Atuire e oggi i pellegrini sono molto attratti dagli aspetti anche culturali e sociali della fede, come del resto è sempre stato nella ricca tradizione dei pellegrinaggi dal Medioevo in avanti. Il card. Farina ha annunciato che la mostra sarà visitata il 18 dicembre dal Papa. Tra l’altro il Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, rispondendo alla domanda di un giornalista, ha sottolineato che la mostra ci permetterà anche di eliminare le trovate di Dan Brown sui sotterranei vaticani, che non abbiamo perché non sappiamo dove mettere i libri. Il convegno ha spiegato il prefetto della Biblioteca, mons. Cesare Pasini prevede relazioni di studiosi di varia provenienza italiani e stranieri. Tra di essi studiosi di filologia, paleografia, patristica, liturgia, storici, numismatici, biblioteconomi, restauratori, con la possibilità per i visitatori di vedere gli esperti direttamente al lavoro.La mostra sulla Biblioteca Apostolica Vaticana potrebbe protrarsi oltre la scadenza del 31 gennaio annunciata dal card. Raffaele Farina. Lo ha detto lo stesso porporato, sottolineando che tale evenienza sarà considerata alla luce delle richieste che giungeranno da ogni parte del mondo da parte delle catene turistiche e dagli organismi collegati all’iniziativa. Tra l’altro ha affermato il vice-prefetto Ambrogio Piazzoni un evento come questo non sarebbe stato possibile senza il sostegno di realtà quali Enel, Fondazione Roma, Monte Paschi di Siena, Alitalia, Meridiana, Air Berlin, Tosetto Allestimenti, Generali, Grafica Veneta e altri che molto generosamente hanno contribuito alle ingenti spese di allestimento. La curatrice della mostra e direttrice del Gabinetto delle Stampe, Barbara Jatta, dal canto suo ha illustrato il percorso multimediale della mostra, fatto anche di video e computer oltre che della singolare possibilità per i visitatori di consultare alcuni dei codici più preziosi, muniti di guanti. In realtà si tratta di fac-simili di altissima fattura ha precisato ma che daranno l’impressione concreta di avere a che fare con l’originale, in tutto e per tutto uguale ad esso, con il privilegio di entrare in biblioteca’ come possono solo gli studiosi. Laboratori di restauro e di fotografia saranno attivi per le scolaresche durante la mostra.Sir