E’ stato reso noto oggi il comunicato della Santa Sede sulla riunione svoltasi in Vaticano ieri e oggi con i cinque vescovi incaricati della visita apostolica alla Congregazione dei Legionari di Cristo. La riunione è stata presieduta dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. Una delle sessioni si è svolta alla presenza del Papa. Nel comunicato si sottolinea che i vescovi nel corso della visita apostolica hanno incontrato un gran numero di religiosi esemplari, onesti, pieni di talento, molti dei quali giovani, che cercano Cristo con zelo autentico e che offrono l’intera loro esistenza per la diffusione del Regno di Dio. La visita apostolica, che si è svolta in uno spirito di fattiva collaborazione da parte della Congregazione e dei singoli religiosi, ha potuto appurare che la condotta del fondatore dei Legionari, padre Marcial Maciel Degollado, ha causato serie conseguenze nella vita e nella struttura della Legione, tali da richiedere un cammino di profonda revisione. I gravissimi e obiettivamente immorali comportamenti di padre Maciel, confermati da testimonianze incontrovertibili, si configurano, talora, in veri delitti e manifestano una vita priva di scrupoli e di autentico sentimento religioso. Di tale vita erano all’oscuro gran parte dei Legionari, soprattutto a motivo del sistema di relazioni costruito da padre Maciel, che abilmente aveva saputo crearsi alibi, ottenere fiducia, confidenza e silenzio dai circostanti e rafforzare il proprio ruolo di fondatore carismatico. Lo zelo sincero della maggioranza dei Legionari prosegue il comunicato – emerso anche nelle visite alle case della Congregazione e a molte loro opere, non da pochi assai apprezzate, ha portato molti in passato a ritenere che le accuse, via via divenute più insistenti e lanciate qua e là, non potessero essere che calunnie. Perciò la scoperta e la conoscenza della verità circa il fondatore ha provocato, nei membri della Legione, sorpresa, sconcerto e profondo dolore. Dai risultati della visita apostolica è emersa la necessità di ridefinire il carisma della Congregazione dei Legionari di Cristo, preservando il nucleo vero, quello della militia Christi’, che contraddistingue l’azione apostolica e missionaria della Chiesa e che non si identifica con l’efficientismo a qualsiasi costo; la necessità di rivedere l’esercizio dell’autorità, che deve essere congiunta alla verità, per rispettare la coscienza e svilupparsi alla luce del Vangelo come autentico servizio ecclesiale; la necessità di preservare l’entusiasmo della fede dei giovani, lo zelo missionario, il dinamismo apostolico, per mezzo di un’adeguata formazione. Infatti si rileva nel comunicato – la delusione circa il fondatore potrebbe mettere in questione la vocazione e quel nucleo di carisma che appartiene ai Legionari di Cristo ed è loro proprio. Il Papa intende rassicurare tutti i Legionari e i membri del Movimento Regnum Christi’ che non saranno lasciati soli: la Chiesa ha la ferma volontà di accompagnarli e di aiutarli nel cammino di purificazione che li attende. Esso comporterà anche un confronto sincero con quanti, dentro e fuori la Legione, sono stati vittime degli abusi sessuali e del sistema di potere messo in atto dal fondatore: ad essi va in questo momento il pensiero e la preghiera del Santo Padre, insieme alla gratitudine per quanti di loro, pur in mezzo a grandi difficoltà, hanno avuto il coraggio e la costanza di esigere la verità. Benedetto XVI nel ringraziare i visitatori per il delicato lavoro da essi svolto con competenza, generosità e profonda sensibilità pastorale, si è riservato di indicare prossimamente le modalità di questo accompagnamento, a cominciare dalla nomina di un suo Delegato e di una Commissione di studio sulle Costituzioni. Ai membri consacrati del Movimento Regnum Christi’, che lo hanno richiesto con insistenza, il Santo Padre invierà un visitatore. Il Papa conclude il comunicato della Santa Sede – rinnova a tutti i Legionari di Cristo, alle loro famiglie, ai laici impegnati nel movimento Regnum Christi’, il suo incoraggiamento, in questo momento difficile per la Congregazione e per ciascuno di loro. Li esorta a non perdere di vista che la loro vocazione, scaturita dalla chiamata di Cristo e animata dall’ideale di testimoniare al mondo il suo amore, è un autentico dono di Dio, una ricchezza per la Chiesa, il fondamento indistruttibile su cui costruire il futuro personale e quello della Legione. (Fonte: Radio Vaticana)