Vita Chiesa

SANTA SEDE: CONFERENZA MALATTIE INFETTIVE; CARD. BARRAGAN: «IN CORSO CAMPAGNA DI DIFFAMAZIONE DELLA CHIESA»

“È in corso una campagna mondiale di diffamazione della Chiesa nei punti nevralgici e quella delle presunte violenze sessuali da parte di ecclesiastici è sotto gli occhi di tutti”: lo ha detto il card. Javier Lozano Barragan, presidente dello Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, durante la conferenza stampa di presentazione della XXI Conferenza internazionale sul tema “Aspetti pastorali della cura delle malattie infettive” che si aprirà giovedì in Vaticano.

Barragan rispondeva a una domanda sulla partecipazione alla stessa conferenza di un prete e psicanalista francese accusato di tali abusi, e in proposito ha aggiunto che “quando la calunnia si fa, si diffonde a macchia d’olio. Poi si dimostra che è tutto falso e allora le smentite compaiono nelle ultime pagine dei giornali che prima le avevano pubblicate in prima pagina”. Ha poi espresso soddisfazione per la presenza di buddisti, islamici ed ebrei alla Conferenza perché, ha detto, “quando in altre occasioni come questa è stato possibile conoscersi, poi è nato un rapporto di stima, collaborazione ed efficacia, nelle varie parti del mondo dove operano insieme cattolici, ebrei, buddisti ed esponenti di altre religioni, il tutto a favore dell’uomo che ha bisogno di aiuto”.

“La Chiesa cattolica è sempre stata in prima linea nell’aiuto alle persone colpite da malattie infettive, come mostra la storia di tanti santi che hanno operato in ospedali, centri di cura, missioni, o delle congregazioni religiose, dei volontari laici, molti dei quali hanno sacrificato la loro vita per stare vicini e curare malati di morbi letali”: lo ha detto l’arcivescovo José Redrado, segretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, durante la presentazione della XXI Conferenza internazionale che si aprirà giovedì in Vaticano sulle malattie infettive. Redrado ha illustrato i dati di una inchiesta effettuata su scala mondiale tra 146 strutture sanitarie cattoliche, di cui il 64% ha dichiarato di occuparsi stabilmente di malattie infettive, il 59% di avere programmi sulla tubercolosi, il 45% sull’Aids e il 40% sulla malaria. “Queste strutture sono molto attive anche nel campo della prevenzione – ha aggiunto Redrado – e nella formazione degli operatori sanitari per poter bloccare o arginare la diffusione di tali malattie che sembrano riprendere piede”.Sir