La pace è anche il miglior rimedio per evitare l’emigrazione dal Medio Oriente. A ricordarlo, con le parole del Papa, è il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, nella lettera-appello inviata oggi per la colletta a sostegno dei cristiani in Terra Santa, un impegno che risale all’epoca apostolica, ricorda il porporato. La Terra Santa si legge nella lettera – attende la fraternità della Chiesa universale e desidera ricambiarla nella condivisione dell’esperienza di grazia e di dolore che segna il suo cammino. La grazia del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente e quella della Visita Papale a Cipro, per il cardinale, hanno favorito il ritorno di tanti pellegrini sulle orme storiche del Signore Gesù, ma c’è anche il dolore per l’acuirsi delle violenze verso i cristiani nelle regioni orientali, le cui conseguenze si avvertono fortemente in Terra Santa. I cristiani d’Oriente esperimentano l’attualità del martirio e soffrono per l’instabilità o l’assenza della pace, scrive il card. Sandri, secondo il quale il segnale più preoccupante rimane il loro esodo inarrestabile. Qualche segno positivo in talune situazioni spiega infatti il porporato – non è sufficiente ad invertire la dolorosa tendenza dell’emigrazione cristiana, che impoverisce l’intera area delle forze più vitali costituite dalle giovani generazioni. Di qui l’invito ad unirci al Santo Padre per incoraggiare i cristiani di Gerusalemme, Israele e Palestina, di Giordania e dei Paesi orientali circostanti, per contribuire alla causa della pace, di cui i fratelli e le sorelle di Terra Santa desiderano essere efficaci strumenti nelle mani del Signore a bene di tutto l’Oriente. La Colletta, ricorda il prefetto del dicastero vaticano, rimane, ovunque, la via ordinaria e indispensabile per promuovere la vita dei cristiani in quella amata Terra: da parte sua, la Congregazione per le Chiese orientali si fa portavoce delle necessità pastorali, educative, assistenziali e caritative delle loro Chiese, che grazie alla universale solidarietà, rimarranno inserite nelle sofferenze e nelle speranze dei rispettivi popoli, crescendo nella collaborazione ecumenica ed interreligiosa. Difenderanno i diritti e i doveri dei singoli e delle comunità a cominciare dall’esercizio personale e pubblico della libertà religiosa. Si porranno al fianco dei poveri, senza distinzione alcuna, contribuendo alla promozione sociale del Medio Oriente. Vivranno le beatitudini evangeliche nel perdono e nella riconciliazione. Sulla scorta di Benedetto XVI, il card. Sandri invita inoltre ad andare al di là del gesto pur encomiabile dell’aiuto concreto, per intessere un rapporto più intenso e giungere ad una “vera spiritualità ancorata alla Terra di Gesù.Sir