Nel contesto dell’Anno Sacerdotale, la figura di Santa Margherita da Cortona offre un esempio illuminante di fede e venerazione nella persona di Cristo che opera nella Chiesa tramite il ministero dei sacerdoti. La «Legenda» di fra Giunta Bevegnati contiene numerosi esempi di come Margherita dimostrava un grande rispetto verso la persona del sacerdote e ricorreva ai sacerdoti per ricevere aiuto e guida spirituale nel suo cammino penitenziale. Sabato 20 e domenica 21 Cortona renderà omaggio alla sua patrona in occasione della festa della santa, che vedrà salire centinaia di persone nel santuario dedicato a lei.Margherita conobbe i frati minori di Cortona e fu ricevuta nel Terz’Ordine di San Francesco da frate Rinaldo, custode di Arezzo, nel 1275. Come penitente e solitaria, sapeva che non poteva progredire nella via della santità senza l’aiuto e la guida di persone competenti nell’arte della direzione delle anime. Perciò Margherita si rivolse ai frati e trovò in essi una guida sicura nel suo cammino spirituale.Quando Margherita chiese ai frati di aiutarla spiritualmente, fra Giovanni di Castiglion Fiorentino, che era guardiano dei Minori di Cortona, le indicò fra Giunta Bevegnati come direttore spirituale. Nel capitolo sesto della «Legenda» troviamo vari riferimenti alla figura del sacerdote. Cristo, in un colloquio mistico, chiese a Margherita di diventare un apostolo della sua misericordia perfino nei confronti del confessore. Ecco le sue parole: «Quando il sacerdote mi tiene tra le sue mani per porgermi a te, guarda di non ricevermi se prima non hai confessato a lui le tue colpe».Non è la prima volta che Cristo si serve di anime semplici e pure, come quella di Margherita, per rimproverare perfino i suoi ministri riguardo alle loro negligenze. Il contatto costante di Margherita con i sacerdoti era l’occasione in cui la santa indicava molte persone bisognose di aiuto spirituale e le incoraggiava ad accostarsi al perdono sacramentale. Con questo gesto la santa fa capire ai sacerdoti che il loro ministero non è una proprietà di cui possono disporre come e quando piace a loro, ma è un atto di fiducia affidato a loro da Cristo, al quale devono rispondere con un servizio umile e disinteressato.Margherita espose al suo confessore perfino il suo metodo di pregare: «Sappi, Padre mio, che all’inizio del mio pregare, considerando la mia miserevole pochezza, ricorro prima alla Madre del mio Signore e poi ai santi di ogni grado della loro gerarchia. Prego inoltre per il nostro santissimo Papa e per tutto il sacro collegio che lo assiste. Dopo prego per la gerarchia della santa Chiesa in tutti i suoi gradi, in qualunque forma di vita siano posti, perché i più virtuosi perseverino nella grazia e i più deboli trovino protezione in modo che non cadano nel combattimento».In uno degli intimi colloqui con Cristo, Margherita ascoltò il Signore che la mandava con un messaggio al suo confessore, in cui si vede tutto lo slancio della santa verso il ministero sacerdotale, particolarmente il ministero della predicazione. «Di’ a quel piccolo, che lo farò grande nella Gerusalemme celeste, che si dedichi sempre ad amarmi, a servirmi e ad approfondire la conoscenza delle mie Scritture; io lo illuminerò perché predichi bene circa le offese che quotidianamente ricevo da uomini ingrati. Digli dunque che predichi il mio Vangelo e corregga i vizi; che predichi con autorità e con ardimento e non abbia paura delle parole dei diffamatori, perché io farò conoscere ancora di più la sua predicazione».Verso il sacerdote Margherita aveva una fiducia totale. Andava tutti i giorni a confessarsi da frate Giunta, e ripeteva una confessione generale ogni otto giorni. Esortava i frati minori a predicare il Vangelo e le lettere di San Paolo. Raccomandava al Signore i suoi padri spirituali e avvertiva un sacerdote affinché si correggesse dai suoi difetti. Venne assistita da frate Giunta che le amministrò il sacramento dell’Unzione degli infermi prima della sua morte, avvenuta il 22 febbraio 1297.In Margherita abbiamo un esempio di donna forte che ama e prega per la Chiesa e per i suoi sacerdoti. Pur consapevole dei loro difetti, rimase ferma nella fede che il Signore agisce per mezzo del loro ministero nella predicazione della Parola, nell’amministrazione dei sacramenti e nella cura delle anime. Ricorse ad essi per la direzione spirituale. E divenne anche maestra e direttrice di sacerdoti che trovarono in lei una donna mistica con un intimo contatto con Gesù e che divenne potente con la sua preghiera di intercessione.di Noel Muscat frate minore francescano