Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Sansepolcro, un settembre da rinnovare.

In programma ormai consolidato, forse troppo. Parliamo delle «Feste del palio della balestra», il tradizionale evento biturgense appena conclusosi che, ormai da anni, propone un calendario fisso nel suo contenuto e sempre più povero nei fatti, per lo meno rispetto a quanto accadeva qualche anno fa. Un evento la cui organizzazione, oltre che il comune di Sansepolcro e le associazioni cittadine, chiama in causa: regione Toscana, vetrina toscana a tavola, i luoghi del commercio, Confcommercio, Confesercenti Arezzo, camera di commercio Arezzo; uno spiegamento di forze numeroso, quasi degno del «Milano Expo 2015», per un risultato però non così soddisfacente. Il programma di quest’anno, inoltre, recitava: «Settembre a Sansepolcro 2008 – Sansepolcro, città d’arte e d’autore, ogni anno nel mese di Settembre rivive le tradizioni del rinascimento». Qualcuno potrebbe pensare che a Sansepolcro il nono mese dell’anno sia formato da soli sette giorni e si chieda che fine abbiano fatto gli altri ventitre, perché: o si tratta di una settimana di manifestazioni ed allora si parla erroneamente di «Settembre», oppure è tutto il mese di Settembre ricco di altre manifestazioni e in tal caso, dove sono tutti gli altri appuntamenti? Correva l’anno 1976 quando a Sansepolcro fece la sua comparsa l’appuntamento settembrino, e già facevano bella mostra nel programma le manifestazioni legate al palio, tuttavia, non erano le sole ma si poteva trovare la festa di San Rocco, i canti popolari e folcloristici, i fuochi pirotecnici ed il ballo popolare allo sferisterio di porta romana. Proseguendo nel tempo – pur restando fermi gli appuntamenti legati al palio – venivano proposte mostre come quella su i «Cento anni di satira politica in Italia, 1876-1976», ma anche spettacoli di cabaret, la corsa podistica; la caccia al tesoro (che fine ha fatto?), incontri con personaggi illustri. Anche sotto l’aspetto musicale il settembre biturgense si dimostrava vivace: sono venuti a Sansepolcro cantanti come – siamo nel 1982 – Alberto Camerini, che per l’epoca era quanto di più nuovo sapesse esprimere il panorama musicale, ancora, va ricordato il concerto di Mango, quello di Anna Oxa ma anche la splendida serata con Francesco Guccini in Piazza Torre di Berta (c’era gente venuta da tutta Italia) ed il concerto al palazzetto dello sport di Francesco De Gregori. Non si vuol mancare di rispetto a coloro che si impegnano nel preparare i vari eventi, è profonda la stima per ognuno, tuttavia si avverte come un’ingessatura nell’appuntamento settembrino, una situazione che permane ormai da qualche anno e la cui responsabilità non va attribuita solo agli attuali amministratori. Magari un tempo il programma era eccessivo nella quantità degli eventi, però si variava, era più popolare. Sono convinto che proprio a questo si debba tornare. di Alessandro Boncompagni