La cerimonia religiosa sarà preceduta alle 17:30 dalla visita guidata alla chiesa e dall’inaugurazione della mostra sui restauri curata dall’architetto Roberto Puletti.I lavori si sono protratti per oltre un anno a causa della complessità dell’intervento che ha riguardato l’intero storico edificio: dalle parti lignee alle murature, dall’impianto elettrico agli stucchi, dalle opere d’arte alle tinteggiature interne ed esterne, all’impianto di riscaldamento e di sicurezza. Nell’intervento sono state coinvolte numerose imprese coordinate dallo studio dell’ingegner Luca Romolini, sotto la supervisione della Soprintendenza di Arezzo.La storia di questo santuario mariano iniziò il primo maggio 1518, quando un gruppo di uomini di Sansepolcro, ispirati da padre Giovanni Maria da Fivizzano, fondarono la Compagnia della Morte e misero mano alla costruzione della chiesa e dell’oratorio annesso. Qui furono chiamati a lavorare i più qualificati artisti locali come Alberto, Giovanni e Cherubino Alberti, Raffaello Scaminossi, Raffaellino dal Colle (al quale fu commissionata nel 1555 la splendida tavola della Madonna), Orazio Binoni e Giovan Battista Vagnini, autori del mirabile soffittoligneo completato nella prima metà del 1600. Nel ‘700, seguendo il gusto barocco dell’epoca, vennero modificati gli altari, introducendo stucchi, finti marmi, statue; il soffitto venne tinteggiato di bianco e verde (ad eccezione della parte centrale dipinta e dorata) così come il portone d’ingresso e le porte interne; venne creata la cantoria con l’organo (1755), chiudendo il rosone della facciata. Al 1899 risale l’ultimo sostanziale intervento quando, grazie anche al contributo dello Stato, si procedette alla rimozione della tinteggiatura settecentesca del soffitto, ma la tempo stesso stucchi e finti marmi furono ricoperti da un pesante colore grigio scuro, che diede all’interno un aspetto cupo.L’odierno radicale restauro ci ha restituito la chiesa così come appariva dopo la trasformazione settecentesca. La ditta «Fratelli Papini» ha operato un totale lavoro di ripulitura, disinfestazione e consolidamento dei quasi 200 metri quadrati del soffitto, della cantoria, dell’organo e delle porte, restituendo a queste mirabili opere la freschezza e lo splendore originali, resi ancora più evidenti dall’impianto di illuminazione curato dalla ditta «Checcaglini Mario». Lo studio di restauro «Piero della Francesca» è intervenuto sulla tavola di Raffaellino, la tela di Giovan Battista Gambacciani, lo scomparto centrale del soffitto ligneo e la nicchia dell’altare maggiore, liberandoli dallo sporco accumulato nei secoli. Purtroppo, durante questi lavori, è venuta a mancare la valente restauratrice Silvia Zampieri, che ha qui lasciato l’ultima significativa testimonianza della sua bravura e del suo amore per l’arte. La ditta «Fidia» ha provveduto a rimuovere la patina di grigio che ricopriva altari, statue, cornici, riportandone alla luce i colori originali e restituendo all’interno della chiesa quella gradevole cromia che i grossolani interventi del passato avevano cancellato. Al tutto si è poi aggiunto il risanamento delle murature ad opera della ditta «Zgf Costruzioni», per eliminare umidità e possibili infiltrazioni d’acqua, e il nuovo impianto di riscaldamento realizzato dalla ditta «Valeriani Sergio».Mercoledì 19 luglio alla conclusione della Santa Messa presieduta da monsignor Giacomo Babini per la riapertura al culto del santuario di Santa Maria delle Grazie, che à venerata come fone di grazie e protettrice di Sansepolcro, verrà pregato l’atto di affidamento della città alla Madonna della Grazia. Si tratta di un atto solenne che dimostra come Sansepolcro nutra un legame di speciale venerazione verso la Vergine. Poi avrà inizio la veglia notturna, veglia che si ripeterà ogni sabato in quanto la chiesa resterà aperta in quel giorno tutta la notte per quanti desidereranno raccogliersi in preghiera.di Luigi Andreini