Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Sansepolcro premia i «big» della cultura della pace.

Da poche settimana hanno inaugurato il loro sito. In bella mostra c’è la tavola del Battesimo di Gesù di Piero della Francesca. L’associazione «Cultura della Pace» di Sansepolcro ha individuato in un particolare del dipinto – tre angeli che si tengono per mano in segno di concordia – il senso del suo «fare», della sua missione declinata, nello statuto sociale, dove – all’articolo 2 – si spiega come il dipinto pierfrancescano abbia contribuito alla scelta del simbolo del gruppo: due mani di vario colore che si stringono, in segno di fratellanza e di rispetto, nella diversità. È di questi giorni la presentazione dell’edizione numero nove del Premio nazionale «Cultura della Pace-Città di Sansepolcro» con la pubblicazione dei candidati a ricevere questo premio.Fra i nomi c’è quello di Gherardo Colombo, ex magistrato, divenuto famoso per aver condotto e partecipato a inchieste celebri quali la scoperta della Loggia P2, il delitto Ambrosoli e Mani pulite. Dal 2007 è impegnato nell’educazione alla legalità nelle scuole: molti sono, infatti, gli incontri che tiene con gli studenti di tutta Italia. Altra candidata è Maria Grazia Giannichedda, docente universitaria all’ateneo di Sassari, che è presidente della Fondazione «Franco Basaglia», Forum Salute Mentale, ha lavorato a Trieste e Roma ed è stata tra i più stretti collaboratori di Franco Basaglia, con cui ha scritto alcuni degli ultimi lavori. Terzo nome è quello di monsignor Vittorio Nozza, direttore nazionale della Caritas, che è impegnato nella difesa dei diritti dei più poveri, degli immigrati e di quanti necessitano dell’aiuto della Chiesa. In lizza anche Paolo Pobbiati, presidente della sezione italiana di Amnesty International, che è insegnante e operatore multimediale. All’interno del movimento per i diritti umani ha ricoperto numerosi incarichi, facendo parte del Comitato direttivo e, in particolare, coordinando il lavoro di ricerca e l’organizzazione delle campagne sui paesi dell’Estremo Oriente, di cui è profondo conoscitore. Poi fa parte del gruppo di candidati Marco Revelli, figlio del partigiano-scrittore Nuto Revelli, che è docente all’università del Piemonte Orientale «Amedeo Avogadro». Si è occupato dell’analisi dei processi produttivi (fordismo, post-fordismo, globalizzazione), della «cultura di destra» e, più in genere, delle forme politiche del Novecento. La sua ricerca scientifica riguarda attualmente l’applicazione del principio della non-violenza in politica e la separazione tra la visione violenta e l’analisi politica delle varie situazioni di conflitto. Infine è candidata al premio anche la città di Rovereto, in provincia di Trento, dove troviamo l’ossario in cui sono custodite le spoglie di Fabio Filzi e Damiano Chiesa e di oltre ventimila soldati della Prima guerra mondiale. Rovereto possiede la famosa «Campana dei caduti» i cui cento rintocchi suonano ogni sera in memoria dei caduti di tutte le guerre, invocando pace e fratellanza nel mondo. L’associazione «Cultura della Pace» assegna anche il Premio nazionale «Non-violenza» che per l’edizione 2008 sarà assegnato a Pietro Pinna del «Movimento non-violento» e direttore responsabile della rivista «Azione non-violenta».Lo scorso 30 novembre l’associazione è stata premiata per la Giornata del volontariato e delle forze dell’ordine da «50&Più Fenacom-Confcommercio», per la dedizione e l’impegno sociale dimostrato in questi anni di attività.di Alessandro Boncompagni